Sulla nota dell’Usp di Bari prendono subito posizione i Cobas.
Da Torino arriva infatti un comunicato dei Cobas scuola del Piemonte che si rivolgono direttamente agli insegnanti
“E allora – si legge nel documento – cari colleghi (rivolgersi ai dirigenti ci sembra oramai inutile) avete chiara la situazione ? Se accettate di sostituire i colleghi assenti durante il vostro orario (sostegno, compresenza, ecc..) di servizio fate un atto illegittimo anche voi.
Se accettate alunni da altre classi e dovesse succedere anche un piccolo incidente
sarete voi, e non il dirigente, a pagare le conseguenze”
Ma il ragionamento dei Cobas si estende a fattispecie diverse da quello prese in esame nella circolare dell’Usp barese: “Sarebbe ora di alzare la testa e denunciare tutti quei dirigenti che, alla faccia della normativa, continuano ad utilizzare mezzi coercitivi per convincere i colleghi che ricevere in classe altri bambini è un atto “obbligatorio e legittimo”, fare supplenze fuori dall’orario di lavoro sia contrattualmente corretto, che allontanarli dalle loro classi per “tappare i buchi” o perché bisogna “somministrare” le prove Invalsi è un “obbligo” (fregandosene altamente delle delibere dei collegi docenti e dei POF)”.
Secondo i Cobas la vicenda dei docenti di sostegno utilizzati in supplenze è solo la punta dell’iceberg perché a loro parere nelle scuole italiane l’illegalità è ormai diffusa e generalizzata, soprattutto da quando sono entrate in vigore le norme sull’autonomia scolastica, “madre di tutte le sconfitte”
La soluzione, secondo il sindacato di Piero Bernocchi, è una sola: evitare nelle scuole ogni forma di “collaborazionismo” e diffidare i dirigenti scolastici che spesso sono “più realisti del re”.
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