E poi sull’edilizia: “Penso che il proporre e realizzare un grande piano di messa in sicurezza e abbellimento delle scuole italiane sia una cosa straordinaria per l’Italia”.
“La scuola non ha bisogno di leggi, un ministro che voglia migliorare deve partire dall’esistente e da lì semplificare”.
Centrale il docente:
“La figura dell’insegnante è centrale, e al momento è troppo svalutata, se pensiamo che nessuno augura al proprio figlio di diventare un maestro elementare. Spero che si cominci a guardare di più al merito e all’impegno, e che questo si traduca in un compenso economico differente a seconda di chi lavora di più e meglio. Perché insegnare non è solo questione di talento, ma di impegno e di lavoro costante”.
Da rivedere è invece la politica dei concorsoni, mentre per quanto riguarda politiche di riforma: “Non intendiamo né abolire l’ora di educazione fisica, né tanto meno quella di storia dell’arte”.
A chi chiede del possibile inserimento dell’educazione musicale, il ministro risponde che è allo studio un progetto di irrobustimento della musica già dalla scuola primaria. “In Germania i bambini che escono dalle scuole elementari sanno chi è Wagner e chi è Mozart, e spesso sanno già studiare uno strumento. Da noi come è noto questo non accade”.