La professione dell’insegnante è molto delicata, si tratta di educare e formare i giovani che attraversano le fasi della loro vita più fragili e fondamentali, dall’infanzia alla preadolescenza e all’adolescenza.
Per svolgere al meglio il proprio compito ogni insegnante dovrebbe essere messo in condizioni di poter operare con la massima tranquillità e serenità, ma le continue riforme sono state indirizzate altrove, si è fatto in modo che la serenità fosse sostituita dallo stress eccessivo e dal senso di inefficacia.
Si sentono e si leggono lamentele istituzionali che denunciano le carenze di questi professionisti, ma nulla si fa per cercare di trovare una soluzione al problema.
Classi numerose, burocrazia asfissiante, contratti e regolamenti che calpestano l’intelligenza umana, carenza di mezzi, strutture prossime al crollo, stipendi stampati con la fotocopiatrice da 10 anni a questa parte, e si potrebbe continuare per molto.
Cosa ci si aspetta? Quale futuro per la scuola? Se si vogliono più insegnanti, preparati, motivati e competenti, si cerchi di ridare loro un po’ di serenità e tranquillità. Come fare? Non è un mistero.
Carlo Salvitti