Con un comunicato di queste ore la Conferenza episcopale italiana mette la parola fine alle polemiche sulle misure contenute nel decreto scuola contenute in materia di docenti di religione cattolica.
“La Chiesa Italiana, testimone e solidale con la preoccupazione e il disagio in cui versano
tanti insegnanti di religione cattolica – affermano i Vescovi italiani – esprime soddisfazione per l’autorizzazione a bandire, entro l’anno 2020, un concorso per la copertura dei posti per l’insegnamento della religione cattolica”.
“Dopo aver seguito con attenzione lo svolgimento del dibattito parlamentare, apprezzando
lo sforzo per raggiungere un traguardo desiderato da più di 15 anni – prosegue il comunicato – la Conferenza Episcopale Italiana rinnova la propria disponibilità a collaborare all’elaborazione del Bando di concorso in dialogo con il Ministero dell’Istruzione e con i Sindacati, a sostegno degli insegnanti di religione cattolica italiani e per il bene della comunità scolastica”.
L’auspicio, sottolinea la CEI, è che quello che si apre possa essere un percorso fruttuoso che, accanto all’ascolto delle diverse esigenze e al rispetto per le varie posizioni, trovi il modo di valorizzare la preparazione e le competenze degli insegnanti di religione, molti dei quali in servizio da tanti anni.
La soluzione proposta dal decreto aveva provocato non poche polemiche e proteste sostenute anche da associazioni e sindacati (Snadir innanzitutto) che si aspettavano che anche per i precari di religione si aprisse la strada del concorso riservato.
Il decreto, al contrario, prevede che nel prossimo concorso ordinario il 50% dei posti sia riservato ai precari che già hanno prestato servizio per almeno tre anni.
La CEI si dice certa che “le peculiarità di questa disciplina saranno lo stimolo
per costruire un itinerario concorsuale che sappia valorizzare gli insegnanti che, con
passione e generosità, si impegnano a superare i problemi quotidiani, ma anche difficoltà
dovute ai pregiudizi e a una normativa spesso poco conosciuta”.
“Nel rispetto delle competenze pattizie e delle norme stabilite – conclude la CEI – i Vescovi ribadiscono il loro impegno e la cura per gli insegnanti di religione cattolica e per la loro serenità professionale e familiare”.
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