La ministra della Salute, Beatrice Lorenzin, intervenuta alla Camera al “Safer Internet Day” organizzato dal telefono Azzurro, ha detto che occorre difendere difendere i più piccoli dalle insidie della rete e per farlo serve “consapevolezza. I nostri bambini vanno resi consapevoli dei rischi e delle insidie che si possono correre sulla rete. Devono sapere come usarla. Un’educazione che va fatta dall’asilo nido in poi – ha sottolineato – visto che i nostri figli sono tutti nativi digitali, e anche il più giovane fra noi genitori non ha la loro attitudine”.
Per questo, ha aggiunto, “è necessaria anche una fortissima alleanza scuola-famiglia, perchè noi genitori siamo tutti analfabeti rispetto alla rete”.
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“Per Internet – ha chiarito la ministra – devono vigere le stesse regole di civiltà ed educazione per cui ci siamo tanto battuti e che regolano il resto dell’informazione”. “Non si tratta di censura – ha chiarito – ma di fare un’alleanza più stretta, più forte, più regolata. Anche con sanzioni laddove i diritti umani vengano violati, laddove i bambini divengono oggetto e non soggetto”.
Quindi un richiamo alla responsabilità ai “grandi soggetti della rete”: “si parla di cyberbullismo nei confronti di bambini di otto, nove anni”, ha sottolineato, “il nostro obiettivo è difenderli e per farlo servono misure stringenti”, “perchè non è vero che i contenuti vengono rimossi automaticamente: c’è gente che è morta per questo”.
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