Attualità

Insegnare latino alle medie nelle ore di italiano, così gli alunni conoscono le loro origini e sviluppano la logica

“Si parla tanto di Europa unita, ma in realtà era già unita quando, con la stessa lingua latina, si poteva andare dalla Sicilia alla Svezia senza paura di non comprendersi”. A dirlo alla Tecnica della Scuola è don Romano Nicolini, fautore del latino e autore di un breve testo di approccio alla lingua, che ne spiega le basi per i ragazzi che frequentano la scuola media, per tutti coloro che si accingono a frequentare il liceo scientifico e classico o si vogliono avvicinare alla lingua eterna.

Don Romano Nicolini parte dal “discorso della signora Ursula Von Der Leyen al Parlamento Europeo”. Un intervento che, dice, “ha assunto ai miei occhi la solennità di una scelta storica: l’Europa deve essere unita”.

Una scelta democratica

Perché se è vero che ogni Paese europeo ha sviluppato una propria cultura e lingua, Nicolini è convinto nell’opera “di persuasione affinchè lo studio delle basi della lingua latina sia restituito a tutti, nella scuola media”.

“Finito tale ciclo – continua don Nicolini – chi vuole approfondisce” ancora il latino “e chi vuole va a fare l’operaio: entrambi però avrebbero le basi per comprendere” meglio i concetti logici, il ragionamento “e le innumerevoli scritte latine che adornano le nostre città”.

Il sacerdote fa poi riferimento a quella che considera “una triste offerta che ci ha dato la pandemia: il coronavirus, guarda caso due parole latine, ci ha costretto a ricordare che siamo uguali e fragili”.

La svolta

Ciò che serve, quindi, “è una svolta alla scuola italiana facendo in modo che, entro la normalissima ora di italiano, siano ridate a tutti le basi della lingua latina”.

Nicolini conclude l’opera di convincimento sul ritorno del latino da introdurre come disciplina alle medie ricordando che si tratterebbe di un’inclusione particolarmente utile anche alla comprensione del cambiamento avvenuto nei secoli.

Quindi, conclude con una frase ad effetto: “carpe diem quam minimum credula postero, approfittate della circostanza. Anche la Signora Ursula, donna intelligente, si complimenterà con voi”.

Alessandro Giuliani

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