La matematica, secondo il sentire comune, è una delle materie di studio più odiate dagli studenti. Per questo motivo bisogna trovare un modo per proporre questa disciplina in modo coinvolgente e pratico, individuando i principali punti in cui gli alunni della scuola primaria possano trovarsi in difficoltà. VAI AL CORSO
La nostra analisi, seppure sommaria, parte dal calcolo, e prima ancora dalla costruzione del numero, per giungere alla risoluzione dei problemi attraverso la gamma infinita della comprensione dei comandi e del significato dei singoli termini. Il tutto, naturalmente, è legato dal filo del linguaggio che, per molti bambini non è dissimile da un gomitolo aggrovigliato.
Individuare e definire esattamente gli eventuali ostacoli, intervenire preventivamente con giochi ed esercizi mirati, e con testi coinvolgenti e stimolanti, non può che facilitare il piacere di imparare divertendosi, evitando di allungare i tempi con esercizi ripetitivi e di scarsa utilità.
Perché puntare su una didattica della matematica estremamente coinvolgente sin dalla scuola primaria? La matematica è tra gli ambiti con le peggiori performances in fatto di esiti delle prove Invalsi 2022, a differenza dell’inglese, dove si riscontrano i migliori risultati in ogni grado di scuola. Il punto è che la situazione è già poco rosea alla scuola primaria ma si aggrava da un grado di scuola all’altro, per diventare un fenomeno strutturale alla fine della scuola superiore.
Ma quali esiti delle prove Invalsi, esattamente, riscontriamo alla scuola primaria?
Alla fine della seconda classe di scuola primaria, in Matematica circa 3 allievi su 4 (70%) raggiungono almeno il livello base (dalla fascia 3 in su). Il Molise consegue risultati sopra la media nazionale; la Provincia Autonoma di Bolzano (lingua it.) ottiene risultati sotto la media nazionale.
Alla fine della quinta classe di scuola primaria in Matematica un po’ meno di 3 allievi su 4 (66%) raggiungono almeno il livello base (dalla fascia 3 in su). Umbria, Marche, Molise e Basilicata conseguono risultati sopra la media nazionale, mentre Calabria, Sicilia e Sardegna ottengono risultati sotto la media nazionale.
Come spiegavamo, il calo delle performance è evidente già nel passaggio dalla seconda alla quinta classe e prosegue ulteriormente durante tutto il percorso della scuola secondaria di primo e secondo grado.
Ecco perché agire sin da subito, dai primi anni di scuola primaria, con approcci alla matematica efficaci e stimolanti, è d’obbligo per contrastare il fenomeno della dispersione implicita ovvero delle performance al di sotto della sufficienza che rendono gli alunni non in grado, in futuro, di situarsi in modo appropriato nel mondo del lavoro, a dispetto del diploma.
Su questi argomenti il corso Matematica per le scuole primarie, in programma dal 2 settembre, a cura di Patrizia Casella.
Il corso si propone il raggiungimento di obiettivi ben definiti, volti alla prevenzione e/o all’attenuazione delle difficoltà in matematica, creando dei percorsi didattici adeguati e concreti e, soprattutto, stimolando la curiosità, la logica e il piacere di imparare una materia meravigliosa.
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