Leggendo gli sfoghi degli insegnanti che addirittura possono fare una scala, per assegnare dalla medaglia di legno a quella d’oro ai genitori dei loro alunni, mi tornano invece in mente, simultaneamente, le diverse categorie di “insegnanti più o meno campioni” raccontati dai genitori.
Curiose sono anche le resistenze da parte degli insegnanti che non accettano l’iniziativa delle telecamere in classe. Si poteva anche non arrivare a tanto; però, se a questo punto hanno a che fare sempre più spesso con bambini e ragazzi più che vivaci, disturbati; più che spontanei invece esageratamente maleducati, allora, dovrebbero essere gli insegnanti stessi a sentirsi tutelati potendo registrare anche i frequenti “assalti” da parte di genitori che non educano i figli ed anzi li sopravvalutano.
Al tempo stesso, un genitore invece potrebbe non gradire “la diretta in onda”, che svela una verità a lui troppo scomoda: non ha messo al mondo nè un santo, nè un genio. Ha invece un figlio che sta crescendo “a sua immagine e somiglianza”…
Per farla breve, nessuno sta totalmente dalla parte della vittima o del carnefice, perché l’diozia è come l’aria: gratis e ne può beneficiare chiunque!
L’intelligenza ed il buon senso, invece, sono beni sempre più rari e per questo preziosi, come la perla che molto difficilmente possiamo trovare dentro un’ostrica, sebbene esista in natura come l’aria.
Esempi di “genitori campioni”:
“L’allenatore di calcio si arrabbia, se non porto mio figlio agli allenamenti di calcio tutti i giorni. Di conseguenza, non ha sempre tempo per studiare”.
“Ah, i vostri figli hanno terminato tutti i compiti per le vacanze estive? Poverini…
Noi invece abbiamo potuto portare i nostri figli in villeggiatura…
Ma voi, avete forse qualche problema economico e siete dovuti restare a casa per tutta l’estate, poi per noia i vostri ragazzi hanno dovuto studiare?”
Esempi di “catechisti campioni”, che scolarizzano la catechesi:” Bambini, questa settimana dovete fare delle ricerche su internet, con tanto di disegni sull’argomento trattato; poi, terminare a casa il cartellone che oggi abbiamo iniziato e studiare a memoria, una canzone per la messa della prossima domenica. Altrimenti non vi preparate per la Prima Comunione e chi non sarà pronto, non la farà”.
“Perché non scrivi quello che sto dettando?”
Risposta:” Sono dislessico e sto facendo recupero, perché a scuola sono un po’ indietro”.
“Allora non scrivere, però poi ci leggerai a voce il passo del Vangelo che ho preparato per oggi!”
Esempi “d’insegnanti campioni”:
Il prof. di matematica: verifica, lunedí della prossima settimana.
Il prof. d’italiano: verifica, lunedì della prossima settimana.
Il prof. di….lunedí sempre della prossima settimana, interrogazione a sorpresa; più tutto ciò che un team d’insegnanti che non comunicano tra loro, può inventare.
Primo giorno d’inserimento di uno studente, in una scuola nuova.
“Fai anche tu la verifica come i tuoi compagni!”
“Professore, nella scuola da dove provengo, non ho svolto questi argomenti!”
“Sei come gli altri e devo darti un voto da mettere sul registro!”
Della serie: cominciamo bene e soprattutto, aiutiamo il ragazzo a non crearsi subito dei problemi nella scuola nuova, con un non classificato sul registro!
Scuola dell’infanzia: attività anche con bambini di nemmeno quattro anni.
Calcolo mentale con l’ausilio parziale dei lego. Il piccolissimo allievo deve vederli ma non manipolarli per dare le risposte, se deve dire per es. quanto fa 5+3 o 8-4. La maestra toglierà o aggiungerà i lego dall’insieme di riferimento. Grazie all’utilizzo di pezzi di lego, cioè oggetti conosciuti dai bambini, il calcolo mentale entro la decina sarà agevolato.
La domanda sorge spontanea: un processo logico astratto non avviene forse per maturazione fisiologica a livello neurologico in base anche l’età del bimbo; non invece soprattutto con l’uso di giocattoli che conosce? Fosse invece così, un bimbo dall’asilo nido potrebbe anche avviarsi all’algebra, basta che utilizzi i suoi giocattoli per calcolare.
Esempi di “dirigenti scolastici campioni”: “Sarebbe un progetto ambizioso inserire una studentessa con APC (alto potenziale cognitivo) però, non ho sufficiente stima nei confronti dei miei colleghi. Non ne sarebbero all’altezza!
Però voi genitori dovreste essere grati, per avere una figlia così intelligente!”
Risposta del genitore così tanto fortunato, che ha ricevuto altri “no!” da altri istituti scolastici:” Forse lo si sarà di più, se potrà seguire serenamente un percorso di studi come tutti i suoi coetanei”.
“Il figlio del collega non è privilegiato in questa scuola. Ha scritto le offese sul diario di vostro figlio, solo per scherzare.
Il vostro ragazzo comunque, ha poi preso una nota sul registro, perché gli ha urlato un “vaffa…” e la professoressa, giustamente, non può sentire in classe le parolacce dagli alunni”.
L’offesa scritta dal figlio “non privilegiato” del docente,” è stata: ” Sei un pezzo di me…. e fai schifo!”
Qui è stata pubblicata una lettera di una insegnante che ricorda “i bei tempi andati in cui qualche scappaccione non causava la strage degli innocenti!”.
Onestamente, dichiarazioni con questi contenuti, cioè “senza veli” da parte appunto di alcuni insegnanti, fanno pensare che invece “si!” bisogna installare le telecamere.
La scuola non deve essere soprattutto uno “stipendificio”: non reggi studenti e famiglie? Cambia professione!
Altrettanto noi tutti, dobbiamo una volta per tutte capire che le regole famigliari terminano da quando mettiamo il piede fuori dalla porta di casa nostra.
Esistono anche le regole sociali e i nostri figli le devono comprendere da piccolissimi. Dal salutare col “buongiorno e buonasera” il dirimpettaio e saper pure dire “per favore, grazie”…
Un Uomo che ci ha “insegnato qualcosa” arrivando su questa Terra, ci ricorda che chi è senza peccato scagli la prima pietra; oppure, prima di vedere sull’occhio dell’altro la pagliuzza, guardiamo la nostra trave….
Sicuramente quest’Uomo, 2000 anni fa già la sapeva più lunga di noi!
Manuela Fusco
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