“Insonorizzare le aule scolastiche per permettere ai bambini con disabilità uditiva di seguire le lezioni senza difficoltà”: così l’associazione fiorentina di volontariato Io Parlo, nata per far conoscere una nuova visione della sordità.
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“Se per un disabile motorio la barriera architettonica è costituita dallo scalino – ha spiegato la presidente dell’associazione– per uno studente disabile uditivo la barriera architettonica sono i rumori esterni e interni all’aula, rumori che disturbano l’intelligibilità del parlato e non consentono ai ragazzi di concentrarsi su quello che dice la maestra”.
Eppure, spiega la prtesidente, “per insonorizzare un’aula non si richiedono cifre dispendiose, basterebbero 2 o 3 mila euro”. E poi, aggiunge la presidente dell’associazione Io Parlo, “è necessario sviluppare software in grado di trasformare il parlato in scritto”. E infine, è altrettanto “importante sviluppare linee guida nazionali sul tema, su cui si ha ancora una visione vecchia”.