Bufera al liceo classico Flacco di Portici, in provincia di Napoli. Una studentessa di 16 anni ha criticato aspramente la propria scuola su Facebook ed è stata sospesa per 7 giorni dalle lezioni senza obbligo di frequenza.
La scuola aveva vinto un premio europeo (per l’educazione imprenditoriale) e la dirigente scolastica era andata a ritirarlo a Tallinn.
“Una grande e meritata soddisfazione che premia il lavoro dei docenti, degli alunni e della dirigente […]. Il senso di appartenenza è forte”. Il messaggio a commento della cerimonia di premiazione, pubblicato sulla pagina Facebook ufficiale della scuola, è commentato da tanti utenti con decine di like.
Non tutti però la pensano come la dirigente scolastica. In particolare un’allieva scrive così: “Amore per i vostri ragazzi? Senso di appartenenza? Davvero credete che le cose vadano così in questa scuola? Presentare il Flacco in un contesto felice sui social non lo renderà tale. Posso solo provare vergogna e disprezzo per chi scrive una cosa del genere […] Siete dei falsi. Mai sentito alcun alunno del Flacco dire di essere felice nel contesto scolastico”.
La dirigente scolastica cancella subito il messaggio, l’alunna ne scrive un altro protestando per la “censura” e per la mancata applicazione della libertà di espressione. La preside dice basta e convoca il consiglio di classe. Ai professori fa leggere il commento senza dire chi è l’autore e tutti sono unanimi nella decisione: sette giorni di sospensione “per un commento gravemente offensivo nei confronti dell’istituzione scolastica e in particolare della dirigente scolastica, dei docenti e degli alunni del Flacco”. Il provvedimento influirà negativamente sul voto in condotta del primo quadrimestre.
Gli studenti prendono le difese della propria compagna di scuola, anche i genitori della studentessa protestano. Nei prossimi giorni non sono escluse azioni di protesta.
A Il Mattino interviene la preside del Flacco, Iolanda Giovidelli: “Perché ho cancellato il post? Io sono il legale rappresentante della scuola e quindi un pubblico ufficiale. Ho il dovere giuridico di difendere l’istituto, che è parte della pubblica amministrazione, da ogni possibile danno di immagine. Sono stato costretta a cancellarlo visto che, dopo la sospensione inflitta alla ragazza, diversi alunni ed ex hanno cominciato ad offendere me e l’istituto. La ragazza ha utilizzato parole molto gravi come ‘disprezzo’ e ‘vergogna’. Io, gli insegnanti e il resto del personale scolastico lavoriamo sodo per la crescita dei ragazzi e non ci meritiamo di essere trattati così. […]. Qualche professore aveva proposto anche punizioni più pesanti, alla fine ci siamo ritrovati concordi sulla decisione. La faccenda è da considerarsi chiusa, ritengo che questa decisione sia un bene per la ragazza, l’aiuterà a crescere”.
Sulla vicenda c’è da segnalare l’intervento dell’onorevole Luigi Gallo (M5S) che su Facebook scrive così a riguardo.
Una amica mi mostra l’articolo e non posso restare in silenzio. É questa l’esperienza educativa di una scuola? Insegnare a non dissentire? Sospendere una ragazza per 6 giorni per un post su Fb critico sulla scuola? Riportare subito i giovani di oggi nell’angolino a cuccia che la società ormai da qualche decennio gli ha assegnato?
Non voglio aprire una polemica politica fine a se stessa che conduca a botte e risposte sui giornali in una contrapposizione che mi ha sinceramente stancato ed ha stancato tutti i cittadini. Il tentativo che voglio fare è provare a ragionare come comunità educante che non può rinchiudersi nelle mura della scuola ma deve coinvolgere i cittadini fuori dalle aule.
Per fare questo ci vuole uno spazio di dialogo e di confronto. Per questo chiedo alla studentessa, agli insegnanti e alla dirigente scolastica di questo liceo un confronto pubblico dove si possono ascoltare le ragioni di tutti senza produrre le dinamiche di un processo, ma le dinamiche dell’ascolto che punta ad unire per andare avanti insieme in una direzione migliore di quella di oggi. Apriamoci alla città su questo episodio in un confronto collettivo con i cittadini. Io ci sono, metto a disposizione il mio tempo e le mie energie, come faccio da anni e come fanno tanti, per migliorare la scuola e valorizzare il pensiero critico e divergente a confronto che è il sale dello sviluppo dell’umanità. Dirigente, professori, studenti, cittadini sono disponibili?
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