Appena ha saputo che il figlio era stato bocciato in una classe della Secondaria di primo grado a Treviso, il genitore non ha saputo fare altro che scagliarsi contro la dirigente della scuola, coprendola di insulti.
Denunciato, il giudice di pace l’ha riconosciuto colpevole e ora ha dovuto risarcire la preside con 200 euro che saranno però devoluti alla scuola.
Inoltre, il violento papà, ben capendo l’enormità scomposta del suo gesto, ha chiesto scusa pubblicamente alla dirigente, attenuando così la pena, anche se sarebbe stata valutata pure la possibilità di procedere con una denuncia per calunnia. La dirigente, comunque, almeno formalmente ha accettato le scuse.
Le scuse, su richiesta del giudice, sono state pubblicate nell’albo della scuola e affisse sulla bacheca.
L’aggressione verbale risalirebbe al 2019, ma dopo le pubbliche scuse, la preside ha dichiarato: “Spero che possa rappresentare un segnale, sia all’interno che all’esterno della scuola, a favore della necessità di mantenere rapporti corretti; non si può mai abdicare a un minimo di educazione e di senso civico. Nella mia funzione di dirigente, avendo la coscienza pulita, non potevo semplicemente lasciar correre”.
Il genitore, a sua volta, scusandosi “per il comportamento, dovuto alla circostanza delle difficoltà a seguire l’iter scolastico di mio figlio dislessico”, ha precisato che “ciò in ogni caso non giustifica il comportamento. E pertanto chiedo scusa alla preside della scuola”