Un’altra ragazzata con protagonisti un gruppo di alunni ai danni dei loro insegnanti: stavolta il fatto è accaduto in provincia di Lodi, a Codogno, dove dieci alunni frequentanti regolarmente la scuola media “Ognissanti” hanno fotografato tre insegnanti e poi hanno messo le foto su Facebook, bene in vista all’interno di una “bacheca” aperta a tutti, corredandole di insulti.
Tutto e’ successo nelle scorse settimane ed è stato scoperto perchè qualcuno tra i ragazzi ha parlato e la vicenda ha fatto il giro della scuola fino a giungere alle orecchie della dirigente scolastica. Immediata la convocazione dei genitori da parte dello stesso capo d’istituto. I ragazzi se la sono cavata con la sospensione. La scuola non li denuncerà all’autorità giudiziaria, che avrebbe fatto scattare il processo penale. E la stessa linea morbida adotteranno, probabilmente, anche i tre docenti lesi.
Tutto e’ successo nelle scorse settimane ed è stato scoperto perchè qualcuno tra i ragazzi ha parlato e la vicenda ha fatto il giro della scuola fino a giungere alle orecchie della dirigente scolastica. Immediata la convocazione dei genitori da parte dello stesso capo d’istituto. I ragazzi se la sono cavata con la sospensione. La scuola non li denuncerà all’autorità giudiziaria, che avrebbe fatto scattare il processo penale. E la stessa linea morbida adotteranno, probabilmente, anche i tre docenti lesi.
La responsabile dell’istituto, che ha iniziato la sua carriera scolastica quarant’anni fa attraverso l’insegnamento, ha anche rilasciato una dichiarazione: “Questo – ha detto la preside – è successo perché i nostri ragazzi sono buttati alla mercè della tecnologia senza nemmeno conoscerla adeguatamente”.
Parole vere, che hanno anche cercato di spostare l’attenzione del caso sulle colpe del sistema, sociale e culturale, in cui vivono quei dieci ragazzi. Come dire: forse non sanno nemmeno quello che fanno. E forse qualcuno, anche se sono ormai 15enni, glielo dovrebbe spiegare. Ad iniziare dalla scuola. Ecco che allora, se letta in questa chiave, la preside ha fatto bene a non rischiare di perdere i dieci giovani attuando nei loro confronti punizioni esemplari.