Un episodio gravissimo, anche se ancora si dovrebbe fare molta luce sulla vicenda. Secondo una segnalazione arrivata a Fanpage.it, un docente avrebbe ricevuto degli insulti omofobi da una studentessa e avrebbe rischiato una sospensione.
“Durante una lezione una studentessa mi ha chiamato ‘f****o’. Mi sono arrabbiato, le ho messo una nota disciplinare e il preside l’ha resa visibile soltanto il giorno dopo, visto che la policy della scuola prevede che prima le controlli lui. Non vedendola subito sul registro, ho quindi deciso di inviare un messaggio ai genitori. Sul registro elettronico ho trovato i loro numeri e ho raccontato quanto accaduto. Loro hanno quindi girato via mail il mio messaggio al preside che ha minacciato di sospendermi”, queste le gravissime accuse dell’insegnante, che preferisce rimanere anonimo.
“Il tono della ragazza, che si è scusata insieme alla compagna a cui ha detto: ‘Il professore è fr***o’, non mi è sembrato molto convinto. Io comunque le ho risposto che vorrei che questo tipo di episodi non si ripetessero mai più e che queste discriminazioni sono sbagliate. Mi aspettavo davvero che i genitori mi facessero anche solo una chiamata, piuttosto che girare la mail al preside che a questo punto se l’è presa con me, forse perché non vuole affrontare questi problemi in modo deciso”.
A quanto pare non è la prima volta che a questo docente capitano episodi spiacevoli del genere: “Già nel 2018 alcuni alunni mi avevano fatto trovare una scritta omofoba sulla lavagna. In quell’occasione, avevo messo una nota a tutta la classe, che però la preside aveva cancellato, visto che non era possibile farlo, a detta sua. In seguito erano tuttavia usciti i nomi dei quattro responsabili e io avevo anche denunciato. Il caso era finito sulla stampa nazionale”, ha spiegato il prof.
“In quest’occasione non mi sono ancora mosso da quel punto di vista ma ho intenzione di farlo perché non voglio subire queste discriminazioni gratuite. Visto che a scuola vengono fatti tanti progetti sulle diversità, mi chiedo se siano davvero utili o non siano solo cose di facciata. Si tratta di ragazzi piccoli e bisogna riuscire a educarli davvero, a renderli più civili. Dato che dal Ministero sono previste ore di educazione civica, mi aspetterei proprio da parte loro una maggiore sensibilità su certi temi”, ha concluso, con amarezza.
Il docente, nel 2018, sarebbe stato apostrofato pesantemente da quattro suoi alunni perché ritenuto gay. La denuncia è stata presentata, scrive l’Ansa, da un amico dell’insegnante, anch’egli vittima di attacchi omofobi, in una lettera pubblicata dal sito Gaynews.it, testata diretta da Franco Grillini. L’autore della lettera parla di frasi offensive e scritte volgari alla lavagna “con espliciti riferimenti non solo alla sua omosessualità ma anche alla mia. E, questo, per il solo fatto che siamo amici e spesso usciamo insieme per Imola”.
Sempre in base alla denuncia dell’amico del docente “bersagliato” dai suoi alunni, a rendere ancora più pesante la situazione è il fatto che il dirigente scolastico dell’istituto dove si sono prodotte le offese, non avrebbe proposto nessun provvedimento.
Anzi, sempre in base alla denuncia riportata dall’agenzia di stampa, il capo d’istituto avrebbe anche cancellato dal registro elettronico le note disciplinari che facevano riferimento agli insulti omofobi.
In occasione della scorsa Giornata internazionale contro omofobia, bifobia e transfobia che si celebra il 17 maggio, il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha inviato una circolare alle scuole in cui sono stati ribaditi i principi di uguaglianza, declinandoli al mondo della scuola.
Ecco le parole del capo del dicastero di Viale Trastevere: “La Costituzione italiana, all’art. 3 sancisce: ‘Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali (…). La Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia, istituita con risoluzione del Parlamento Europeo del 26 aprile 2007, offre un momento di riflessione collettiva per istituzioni, personale scolastico e giovani sui valori costituzionali di uguaglianza, pari dignità di ogni persona e libertà individuali. La lotta contro le discriminazioni e il contrasto ad ogni forma di bullismo e violenza vede impegnati quotidianamente i docenti di ogni ordine e grado nell’educare studentesse e studenti al rispetto delle differenze e dei principi fondanti la convivenza civile”.
“Alla luce degli effetti negativi del bullismo omofobico sulla carriera scolastica e sulla stessa salute psico-fisica delle giovani vittime, effetti ampiamente documentati dalla letteratura scientifica la scuola deve essere sempre più protagonista nel promuovere la cultura del rispetto, affinché ogni studentessa e ogni studente non vengano lasciati indietro e possano, in piena libertà, esprimere al meglio la propria personalità e i propri talenti”.
“Le istituzioni scolastiche in indirizzo, nell’ambito della propria autonomia didattica ed organizzativa, possono realizzare attività di approfondimento sui temi legati alle discriminazioni, al rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Si ringrazia tutto il personale della scuola che, in sinergia con la componente studentesca e le famiglie, contribuisce quotidianamente a costruire una scuola che sia presidio dei valori costituzionali e dei principi democratici”.
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