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Un fatto inaudito quello avvenuto a Roma. Un assistente all’autonomia e alla comunicazione di un bambino di una scuola primaria è stato raggiunto, mentre si trovava vicino ad una finestra, da insulti razzisti pronunciati da studenti del liceo confinante.
La condanna della dirigente scolastica
Come riporta La Repubblica, le urla (sporco ne**o) sono partite da una finestra di un bagno della scuola. Tutto è avvenuto lo scorso 22 gennaio. Dopo l’accaduto il dirigente della scuola elementare ha contattato la preside del liceo per riportarle tutto. Le contromisure sono scattate subito. “Ho aperto un’indagine interna e poi fatto il giro delle classi — spiega — per chiedere l’aiuto di tutti, affinché si faccia capire a chi ha urlato quella frase vergognosa la gravità e il peso di quanto detto. Spero che l’autore dell’insulto si assuma le proprie responsabilità e si costituisca”.
La notizia è arrivata anche ai rappresentanti d’istituto. “Siamo esterrefatti e ci discostiamo del tutto da un atteggiamento non condiviso dalla grandissima maggioranza degli studenti — dicono —. La scuola deve essere un presidio di antifascismo e antirazzismo, chiediamo per l’ennesima volta una condanna da parte del ministero dell’Istruzione, perché chi non lo fa è complice”. Ora tutto dipende dall’operatore, che si è reso disponibile a riconoscere i responsabili.
Saluto romano in classe nello stesso liceo
Si tratta dello stesso liceo in cui mesi fa alcuni studenti si sono fatti fotografare mentre facevano il saluto romano. La foto di due studenti in maglia nera ha fatto il giro delle chat, diventando virale per l’indignazione degli alunni e dei professori.
Gli studenti protagonisti della foto scattata in classe, in un liceo di Roma, con maglia nera e braccio teso per fare il saluto romano davanti ad uno striscione, candidati per una lista studentesca, si sono giustificati dicendo che si trattava di una goliardata.