Della nota ministeriale del 27 luglio scorso in materia di integrazione di alunni disabili avevamo avuto modo di dare notizia più di due settimane fa.
Ora, a distanza di tempo, si segnalano le prime prese di posizione.
I pareri sono a dir poco contrastanti.
Cgil-Flc definisce la nota “banale”; anzi, per essere precisi, secondo il sindacato di Enrico Panini si tratta “di un ‘appunto’ scialbo, emesso per dovere, per cortesia e buone maniere, non un impegno stringente dell’amministrazione né un richiamo forte all’attenzione”.
La nota, lo ricordiamo, richiama la necessità che l’intervento educativo nei confronti dei soggetti disabili sia programmato dalla scuola in modo collegiale e con la piena partecipazione delle famiglie.
Il Cidi di Forlì ironizza invece a proposito degli “amorevoli rabbuffi che vengono rivolti alla scuola circa l’obbligo di incontrare i genitori dei ragazzi disabili, di programmare insieme a tutti i colleghi di classe, di tenere una corretta documentazione del progetto educativo, di mettere alle strette (i poco affidabili) rappresentanti degli Enti locali e delle ASL”.
E conclude chiedendosi dove sono le belle circolari di una volta e augurandosi che – pure in tempi di autonomia, il Ministero provveda al più ad emanare una circolare “a regola d’arte” in modo da evitare che si torni poco per volta all’”inserimento selvaggio”.
Di tutt’altro tenore il parere (illustre ed autorevole) di Salvatore Nocera, presidente della Federazione Italiana per il superamento dell’handicap, che invece parla esplicitamente di una “buona nota ministeriale”, di “nota interessante che corregge il tiro di due precedenti circolari simili”, di “nuova e innovativa nota ministeriale”.
Insomma, iniziativa lodevole secondo una delle principali Associazioni che si occupano di integrazione.
Unico neo, secondo Salvatore Nocera, le modalità con cui la circolare è stata diramata e cioè in gran segreto e al di fuori dei canali consueti con il rischio di farla passare del tutto inosservata. In effetti la nota non era entrata neppure nella rete Intranet in quanto era diretta esclusivamente ai direttori degli Uffici regionali alcuni dei quali l’avevano a loro volta pubblicata sul proprio sito.
E noi ne avevamo dato notizia fin dai primi giorni.