L’intelligenza artificiale sta davvero rivoluzionando il mondo della scuola? La Tecnica della Scuola, insieme a Indire, ha lanciato il questionario che interroga i docenti sull’utilizzo che fanno di questo nuovo strumento. La nostra testata ha intervistato quattro insegnanti di scuola secondaria chiedendo loro cosa pensano dell’intelligenza artificiale, l’uso che ne fanno nella didattica e il rapporto che hanno gli studenti con questa innovazione.
È uno strumento valido? Quando i docenti hanno cominciato a utilizzarla? Quanto e come può aiutare i docenti nella didattica?
“Nel momento in cui gli alunni chiedono di più, quindi nel momento in cui si passa dal mero testo a un’applicazione di quelle che sono le informazioni scolastiche alla vita concreta – ci spiega il prof. Contessi – ora abbiamo la possibilità di consultare una sorta di Platone in carne e ossa attualizzato ad oggi, e trovo che questa funzione sia molto interessante”.
Niente più Google, ma Chat Gpt
Ma come la utilizzano gli studenti? “Ho visto che anziché cercare su Internet il significato di qualcosa, oggi vanno direttamente su una di queste piattaforme di intelligenza artificiale e fanno la domanda” racconta il prof. Daniele Celli. Semplificarsi la vita, attraverso alcune app, ed “aiutarsi” nei compiti, ma attenzione agli errori che la macchina riflette sugli studenti. Errori che l’insegnante riesce a trovare.
Cosa chiedono gli studenti?
La curiosità però muove gli studenti, e l’IA aiuta a sviluppare gli argomenti. “Le domande che loro fanno all’intelligenza riguardano sempre questi aspetti – afferma la prof.ssa Carmela Romano – all’inizio spesso nelle classi le domande sono perché scoppiano le guerre e poi da lì comincia la discussione su che cos’è il potere, che ruolo gioca nella vita delle persone, quindi si parte sempre da un contesto molto ampio e poi ci si avvicina piano piano alle tematiche che invece i ragazzi vivono in prima persona”.
E, come detto, la possibilità di dialogare con Platone, stimola particolarmente i ragazzi: “La prima domanda che è stata posta è stata “Com’era Socrate?” ci dice il docente di filosofia Salvatore Privitera – è venuta fuori molta politica, anche critica, cioè l’impostazione della città ideale se oggi avrebbe un risultato totalitario o meno”.
Valido supporto al fine dell’apprendimento degli studenti?
Come il compagno era utile quando ci aiutava a rinforzarci, l’intelligenza artificiale può essere utile quando non si sostituisce a noi ma quando ci aiuta a capire meglio quello che noi stiamo facendo – spiega il prof. Contessi – ci sono delle piattaforme che permettono questo, tecnicamente è la fase di autoapprendimento, cioè la fase in cui io ho uno sparring partner competente che mi aiuta ad allenarmi. Il grande punto è chi è ingaggiato e cioè spesso i ragazzi che non vanno bene o quelli più deboli o quelli che hanno delle difficoltà poi non hanno voglia di rimboccarsi le maniche. Le macchine, le intelligenze artificiali però possono attuare delle forme di gaming cioè possono in qualche modo insegnarti concetti e percorsi anche molto complicati attraverso una forma di gioco”.