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Intelligenza artificiale a scuola: il M5S chiede chiarezza normativa prima di avviare ogni forma di sperimentazione

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I ripetuti annunci del Ministro Valditara sull’ingresso nella scuola degli strumenti dell’intelligenza artificiale stanno ottenendo effetti opposti.
Molto l’entusiasmo, ma c’è anche chi fa osservare che una sperimentazione condotta in 15 classi in tutta Italia è ben poca cosa.

La senatrice Vincenza Aloisio (M5S) mette in evidenza i rischi e dichiara:  “Resto interdetta innanzi all’ultimo annuncio del Ministro Valditara che apre le porte dell’intelligenza artificiale (IA), quale assistente virtuale, nelle scuole italiane”.
“Sia chiaro – afferma Aloisio – non abbiamo nulla contro l’innovazione e l’IA, ma reputo inaccettabile che il Governo proponga l’implementazione di nuove tecnologie senza una normativa adeguata a disciplinarne l’uso: l’intelligenza artificiale offre opportunità significative ma è fondamentale una disciplina organica e puntuale, totalmente assente in Italia”.

Secondo la senatrice dei 5S “prima di procedere con l’introduzione di tali strumenti, è indispensabile che venga definita una normativa di ampio respiro, con l’obiettivo di tutelare i vari settori che abbraccia”.
“Inoltre – conclude Aloisio – non è chiaro quali siano le iniziative concrete che il Ministro intenda adottare, e ciò fa temere che si tratti solo di un annuncio propagandistico, l’ennesimo. Pertanto, il Ministro ha il dovere di fornire chiarimenti dettagliati su come intende integrare l’IA nelle scuole e, soprattutto, di avviare un percorso normativo che ne disciplini attentamente ogni ambito di applicazione”.