Didattica

Intelligenza artificiale a scuola, la sperimentazione MIM nella secondaria di I Grado. Intervista alla DS Eleonora Galli

Come è noto il MIM ha avviato una sperimentazione biennale sull’intelligenza artificiale a scuola.

Si tratta, come ha già spiegato anche Tecnica della scuola, di una sperimentazione che riguarda 15 scuole italiane e che è stata promossa dal prof. Vincenzo Vespri, ordinario di matematica all’Università di Firenze, e consulente del ministro Valditara per l’area Steam.

Il 16 settembre il nostro collaboratore Aluisi Tosolini aveva intervistato la dirigente scolastica Daniela Venturi dell’Istituto Pertini di Lucca, una delle cinque scuole superiori toscane dove la sperimentazione è partita.

Ad oggi tuttavia minore attenzione è stata dedicata alle classi delle scuole secondarie di I grado coinvolte nella sperimentazione.

La sperimentazione nelle classi seconde

Appare così davvero interessante l’Intervista a Eleonora Galli, dirigente scolastica dell’IC Viale Lombardia di Cologno Monzese, realizzata da Ivano Stella per l’open magazine di Casco Learning.

Nell’ampia intervista (qui il link al testo integrale su Casco Open Magazine) la dirigente spiega non solo come sono state scelte le due classi seconde (e le corrispettive due classi di controllo) ma anche il tipo di intervento di tutoraggio che sarà realizzato.

Dice al riguardo la DS Galli: “l’assistenza ai singoli studenti sarà sempre garantita dall’intervento diretto del docente. Quindi, gli strumenti verranno utilizzati in questo modo: al momento, quelli che ci sono stati indicati sono principalmente due, ovvero YouTube e Google Quiz.

YouTube sarà utilizzato per l’uso di video con opportuni intervalli e inserzioni di contenuti di supporto, come questionari, domande di approfondimento, ecc. Google Quiz, invece, verrà utilizzato con strumenti di supporto e approfondimento. Lo strumento principale che potrà essere utile per gli studenti sarà la presenza continua di feedback automatici durante lo svolgimento delle attività. Si tratta di strumenti autovalutativi, che forniscono restituzioni immediate – sia positive che negative – in base al riscontro degli studenti durante l’attività”.

Il punto di vista dei genitori

Davvero molto interessanti poi le riflessioni della dirigente sull’accoglienza da parte dei genitori: “La maggioranza dei genitori ha compreso e accettato questo approccio senza problemi. Vedendo l’esperienza dei propri figli nel tempo, hanno capito che non c’era nessun rischio di ‘schiavismo digitale’ o di una direzione unica nella metodologia di apprendimento. Abbiamo un’utenza convinta e, finora, le proposte innovative non hanno trovato particolari resistenze.”

Sarà molto interessante seguire l’andamento – e poi gli esiti – della sperimentazione nelle classi seconde della scuola di I grado perché si tratta di studenti e studentesse molti giovani (11-12 anni) per i quali è accesissimo il dibatto sui loro “spazi” e “accessi” in rete e nel digitale.

Discussione a cui Tecnica della scuola ha appena dedicato un importante sondaggio tra i propri lettori.

Redazione

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