Questa mattina a Milano, presso l’ISS Schiaparelli-Gramsci di Milano, si è svolto il convegno dedicato all’Intelligenza Artificiale, dal titolo “L’educazione nell’era dell’intelligenza artificiale: quali implicazioni per la scuola e i suoi protagonisti?”, organizzato dalla Gilda Insegnanti di Milano – Varese e dall’Associazione Docenti Art.33.
A spiegarne potenzialità e limiti, oltre al Coordinatore nazionale della Gilda Insegnanti Rino Di Meglio, sono intervenuti il Prof. Paolo Maria Ferri, dell’Università Milano-Bicocca, il Dott. Fiorello Cartiano, esperto ICT, la Dott. Nicoletta Francesca Prandi, Giornalista professionista e Paola Frassinetti, Sottosegretaria di Stato al ministero dell’Istruzione.
“Noi siamo dentro questa rivoluzione, se non ci formiamo, rimarremo fuori”, ha detto il coordinatore nazionale Rino Di Meglio.
“Uno dei problemi della nostra categoria è la qualità della scuola, che si tutela quando abbiamo docenti bravi e qualificati ma attualmente vige un meccanismo per cui i titoli universitari diventano oggetto di mercato e questo, nuoce alla formazione della nostra categoria. Io sono europeista ed è sacrosanto che un titolo preso in un paese dell’Unione sia valido in tutti gli altri, ma purtroppo, se abbiamo paesi che al posto delle università, hanno istituti commerciali che stampano e vendono titoli fasulli, avremo insegnanti sempre più ignoranti, per cui ben venga l’intelligenza artificiale”, ha proseguito.
“L’intelligenza artificiale tra l’altro – ha concluso Di Meglio – può trasformarsi in una grande risorsa in quanto ha un uso corretto della lingua italiana e la scrittura, ancora oggi, è un’attività molto importante ma nella quale la nostra comunità purtroppo si sta impigrendo. Tutte le rivoluzioni tecnologiche hanno creato disoccupazione e nuovi posti di lavoro, nuove opportunità, va colto il ruolo positivo che l’IA potrebbe avere nell’ambito dell’Istruzione. E’ per questo motivo che lavoreremo per fare delle pressioni, per cercare di far sì che le cose vadano in modo migliore, questo lo possiamo fare e lo faremo”.
L’intelligenza artificiale ha un ruolo attivo anche nella didattica che si fa a scuola: può contribuire a un’efficace personalizzazione dell’apprendimento, al pieno sviluppo dei talenti e al miglioramento delle competenze. Occorre però prevenire i rischi per gli studenti puntando su un’adeguata formazione dei docenti, che devono rimanere sempre al centro del percorso educativo: a questo proposito, le scuole italiane si sono dotate nell’ultimo biennio di laboratori innovativi, prevedendo anche una formazione ad hoc per gli insegnanti.
I concetti sono stati espressi Bruxelles lunedì 13 maggio dal ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara durante il Consiglio Istruzione, convocato per un confronto tra più Paesi sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale nell’istruzione e nella formazione, ma anche per la mobilità di docenti e studenti.
Su questi argomenti il corso Intelligenza artificiale al servizio dei docenti, a cura di Ivano Stella, in programma dal 28 maggio.
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