Politica scolastica

Intelligenza artificiale e classi 4.0. La rivoluzione parte con la formazione dei prof

Sembra ormai che la svolta digitale sia prossima a investire la scuola italiana, prevista fra l’altro dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che sta interessando un po’ tute le scuole alle prese con progetti che verranno finanziati coi fondi del Pnrr. 

Sono somme rilevanti, pari a 2,1 miliardi di euro che dovrebbero servire per digitalizzare gli istituti per rivoluzionare la didattica, acquistando strumenti tecnologici e nuovi laboratori, trasformando le classi in nuovi ambienti di apprendimento funzionali alle professioni digitali del futuro. 

I fondi sarebbero stati già assegnati alle scuole e ripartiti in base alla loro quindi circa il 30% degli istituti avrà più di 250mila euro, il 28% avrà tra i 150 e i 250mila euro e il 42% avrà meno di 150 mila euro. 

Ma ora il punto è, trovati i fondi e realizzati i progetti con le innovazioni richieste, formare i prof alle nuove tecnologie che si intendono implementare

Secondo quanto viene pubblicato, verranno avviati piani di formazione sia da parte del ministero e sia soprattutto da parte dalle aziende fornitrici degli strumenti digitali. 

2,1 miliardi di euro del Pnrr sono divisi in due percorsi: il primo è Classrooms ed è rivolto a tutti gli istituti scolastici per realizzare la trasformazione digitale delle classi; il secondo invece, i  Labs, è destinato alle scuole superiori per l’allestimento di laboratori  per le professioni digitali. 

Secondo uno studio condotto dall’Osservatorio, e pubblicato dal Messaggero,  sulla transizione digitale del mondo della scuola di Aura Immersive, il 96,7% dei dirigenti scolastici e degli insegnanti partecipa al bando “Scuola 4.0” anche se solo il 12,3% delle scuole ritiene di avere il personale formato per gestire una innovazione così importante. I risultati ci saranno: secondo il 76,3% del personale scolastico intervistato ci saranno miglioramenti dal punto di vista della didattica, per il 79,5% si vedranno i risultati sul coinvolgimento degli studenti, per il 56,7% sul contrasto all’abbandono scolastico e per il 67,1% migliorerà il rapporto con il mondo del lavoro e delle imprese.

Pasquale Almirante

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