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Intelligenza Artificiale ed inclusione scolastica, cosa ne pensano i docenti? Il questionario della Tecnica della Scuola e Indire – PARTECIPA

Riceviamo e pubblichiamo, da parte di Bruno Chiozzi, esperto di Intelligenza Artificiale e di didattica, una riflessione sull’impatto dell’IA sul mondo scolastico:

L’avvento dell’Intelligenza Artificiale offre un nuovo impulso al mondo dell’Istruzione, mettendo a disposizione piattaforme e tools innovativi capaci sia di sviluppare una didattica maggiormente personalizzata che l’inclusione scolastica per tutti gli studenti e non solo quelli con Bisogni Educativi Speciali (BES) e Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA).

Le applicazioni dell’IA per supportare gli studenti sono molteplici. Ad esempio strumenti come ReadAloud o Leggi ad alta voce di EDGE che leggono il testo scritto sono utilissimi strumenti compensativi per studenti DSA, ma allo stesso tempo possono essere validi anche per studenti non di L1 italiana o coloro che vogliono potenziare le loro competenze nelle L2.

Allo stesso, i tools che trasformano il parlato in testo scritto sono strumenti compensativi per la disgrafia e la disortografia, ma aiuti incredibili per tutti gli studenti che hanno bisogno di un potenziamento linguistico. Senza dimenticare piattaforme come Trello che aiutano gli studenti ed i gruppi nell’organizzare le proprie attività.

L’IA eccelle nell’apprendimento personalizzato grazie a piattaforme come MagicSchool, Schoolai, Briskteaching o Khan Academy. Queste piattaforme permettono di adattano il livello di difficoltà al ritmo di apprendimento individuale, fornendo feedback immediati. Pensiamo che il docente che utilizza, ad esempio MagicSchool, può istruire assistente virtuale degli studenti in base alle diverse necessità.

Uno studente ha a disposizione “un tutor virtuale” personalizzato che, se ben istruito, può anche sostituire il tradizionale docente di ripetizione. Un nuovo approccio didattico e metodologico programmato “su misura” certamente valorizza le potenzialità di ogni studente e di riflesso può far aumentare autonomia e autostima.

Un beneficio significativo dell’IA è la sua capacità di ridurre lo stigma legato ai disturbi dell’apprendimento: l’uso di tecnologie avanzate viene percepito come una risorsa innovativa piuttosto che come un sostegno speciale, favorendo un ambiente scolastico più inclusivo.

Si deve ricordare che l’IA deve integrare, non sostituire, il ruolo dell’insegnante: è il docente che utilizza l’IA per arricchire la sua proposta didattica. Quindi è consequenziale porsi il problema della formazione docenti sotto più aspetti: conoscenza dei supporti IA a disposizione, uso pedagogico dell’IA e privacy. Ma un’altra necessità importante, per noi docenti, è di avere delle indicazioni per tutti gli ordini di scuole.

Il questionario della Tecnica della Scuola e Indire

La Tecnica della Scuola e il gruppo di ricerca Paths di Indire lanciano il questionario rivolto ai docenti di ogni ordine e grado delle nostre scuole, per affrontare il tema dell’AI applicato alla didattica.

Una ricerca unica in Italia, il primo questionario per gli insegnanti che si stanno cimentando con quello che da molti è visto come lo strumento che caratterizzerà il presente e il futuro della nostra vita, in ogni settore, compresa la scuola.

Tante le ricerche internazionali susseguitesi negli ultimi tempi che hanno cercato di capire se l’intelligenza artificiale può essere utilizzata nella pratica didattica del docente per migliorare l’apprendimento degli studenti.

Grazie all’indagine lanciata da Indire e La Tecnica della Scuola, il docente risponderà a una serie di domande semplici ma pratiche chiarendo qual è il rapporto attuale che vive con l’IA. L’utilizzo di questo strumento, a disposizione di tutti i docenti, può riflettersi sull’apprendimento degli alunni che, in alcuni casi, sembrano essere più avanti dei loro insegnanti nella conoscenza del mezzo.

La ricerca proverà a svelare, con l’aiuto dei partecipanti, quale uso il docente fa dello strumento, se può servire nella pianificazione delle attività didattiche, nell’organizzazione delle attività extra docenza, quanto e in cosa può essere utile per lo studente, i motivi che possono ostacolare (se ci sono) l’utilizzo dell’IA in classe. 

I risultati dell’indagine, che si chiuderà il 16 febbraio 2025, saranno pubblicati sul portale della Tecnica della Scuola e sul sito di Indire.

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Redazione

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