Attualità

Intelligenza artificiale, Garante privacy avvia istruttoria su “Sora” di OpenAI, che crea video da istruzioni testuali

Venerdì 8 marzo 2024,  il Garante della Privacy ha pubblicato sul suo sito la comunicazione di avvio dell’istruttoria su Sora di OpenAi.

Nelle scorse settimane la società statunitense OpenAI aveva infatti lanciato un nuovo modello di intelligenza artificiale, denominato “Sora”, in grado, da quanto annunciato, di creare scene dinamiche, realistiche e fantasiose, partendo da poche istruzioni testuali.

Il Garante, considerate le possibili implicazioni che il servizio “Sora” potrebbe avere sul trattamento dei dati personali degli utenti che si trovano nell’Unione europea e in particolare in Italia, ha chiesto ad OpenAi di fornire una serie di chiarimenti.

Entro 20 giorni, la società dovrà precisare se il nuovo modello di intelligenza artificiale sia un servizio già disponibile al pubblico e se venga o verrà offerto ad utenti che si trovano nell’Unione Europea, in particolare in Italia.

OpenAI inoltre dovrà chiarire al Garante una serie di elementi: le modalità di addestramento dell’algoritmo; i dati raccolti ed elaborati per addestrarlo, specialmente se si tratti di dati personali; se tra questi vi siano anche particolari categorie di dati (convinzioni religiose, filosofiche, opinioni politiche, dati genetici, salute, vita sessuale); quali siano le fonti utilizzate.

Nel caso in cui il servizio venga o verrà offerto a utenti che si trovano nell’Ue, il Garante ha chiesto in particolare alla società di indicare se le modalità previste per informare utenti e non utenti e le basi giuridiche del trattamento dei dati forniti di quanti accedono al servizio siano conformi al Regolamento europeo.

Già una volta (il 30 marzo 2023) il garante era intervenuto su Open Ai bloccando in Italia ChatGpt per raccolta illecita di dati personali e assenza di sistemi per la verifica dell’età dei minori. Dopo circa un mese, visto che Open Ai aveva provveduto ad aggiornare i propri sistemi, ChatGPT era riapparsa sui device italiani anche se l’istruttoria è andata avanti portando all’atto di contestazione che è stato formalizzato il 29 gennaio 2024.

Ora attendiamo l’esito di questa ulteriore istruttoria. Segnale che l’autorità garante sta operando con grande attenzione su un tema davvero complesso e dalle mille implicazioni.

Aluisi Tosolini

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