Si è chiuso ieri, 2 novembre, il Bletchley Park summit sull’intelligenza artificiale convocato dal primo ministro inglese Rishi Sunak cui hanno partecipato molti leader mondiali tra cui il primo ministro italiano Giorgia Meloni, Kamala Harris, vice presidente degli USA e i rappresentanti della Cina, presenza questa molto criticata in Gran Bretagna. Oltre ai leaders politici dei diversi paesi erano presenti anche le principali aziende mondiali impegnate nella ricerca e commercializzazione dell’Intelligenza artificiale. Particolare visibilità ha avuto Elon Musk con il quale Suniak ha tenuto una conversazione pubblica di quasi un’ora.
Al centro del summit il tema della regolamentazione dell’IA. Secondo il Guardian “gli ultimi due giorni hanno segnato un vero e proprio passo avanti nella regolamentazione dell’IA. Esiste ora un consenso esplicito sull’assunzione di una responsabilità condivisa a livello internazionale”
I punti chiave del vertice
La grande svolta è stata la discussione sulla necessità di creare un quadro concordato sulla natura dei rischi dell’IA.
A Bletchley Park sono rimasti a livello di grandi sistemi (come si può ben arguire dalla lettura della Dichiarazione firmata dai diversi leaders) ma è certo che già porre il problema è un grande passo avanti poiché si riconosce la necessità di una maggiore regolamentazione e una più stretta supervisione dell’intelligenza artificiale in tutte le sue forme. Sunak ha anche insistito sul fatto che vuole garantire che le questioni di sicurezza siano affrontate in modo da evitare di ostacolare l’innovazione nel settore tecnologico.
“Solo i governi – ha detto Sunak – possono valutare correttamente i rischi per la sicurezza nazionale che l’IA pone. E solo gli Stati nazionali hanno il potere e la legittimità di tenere al sicuro i propri cittadini“. Ha sottolineato che l’intelligenza artificiale ha la capacità di migliorare la vita delle persone, nell’assistenza sanitaria, nell’istruzione e nell’economia, ma ha poi aggiunto che potrebbe anche scatenare un caos pari a quello di una pandemia o di una guerra nucleare
Si tratta insomma di tenere assieme – grazie al processo di regolamentazione – la ricerca tecnologica e gli aspetti certamente positivi che sono presenti nell’IA con la necessità che il settore esca dall’idea che basti l’autoregolamentazione da parte delle aziende private. Tema, questo, su cui ha molto insistito negli ultimi tempi anche l’Unesco, ad esempio con l’intervento di Stefania Giannini su Intelligenza artificiale generativa e futuro dell’educazione.
Ma ha aggiunto che non dovremmo affrettarci a regolamentare senza comprendere appieno i rischi. Non è un segreto che il Primo Ministro voglia che le aziende tecnologiche investano e sviluppino i loro prodotti nel Regno Unito, con la speranza di ottenere benefici economici. Non è chiaro come intenda bilanciare gli obiettivi di regolamentazione e innovazione.
Gli altri attori sul terreno: UE e USA
Il Bletchley Park summit non deve tuttavia far dimenticare che sul terreno esistono anche altri attori impegnati nel processo di regolamentazione dell’IA. Tra questi, in primo luogo, l’Unione Europea con il processo di definizione dell’AI Act che è giunto ormai alla stretta finale.
E proprio in vista del Bletchley Park summit gli Stati Uniti hanno dato una vertiginosa accelerata al processo di regolamentazione dell’IA. Kamala Harris è infatti arrivata a Londra portando con sé l’ordine esecutivo firmato il 30 ottobre da Biden Safe, Secure, and Trustworthy Artificial Intelligence. “L’ordine esecutivo – scrive la Casa Bianca – stabilisce nuovi standard per la sicurezza dell’IA, protegge la privacy degli americani, promuove l’equità e i diritti civili, difende i consumatori e i lavoratori, promuove l’innovazione e la concorrenza, fa avanzare la leadership americana nel mondo. Come parte della strategia globale dell’Amministrazione Biden-Harris per un’innovazione responsabile, l’Ordine Esecutivo si basa su precedenti azioni intraprese dal Presidente, tra cui il lavoro che ha portato all’impegno volontario di 15 aziende leader per promuovere uno sviluppo sicuro, protetto e affidabile dell’IA”.
Il testo dedica poche righe al settore educativo e nel capoverso intitolato “Difesa di consumatori, pazienti e studenti” prende l’impegno di “dare forma al potenziale dell’IA per trasformare l’istruzione creando risorse per sostenere gli educatori che utilizzano strumenti educativi abilitati dall’IA, come il tutoraggio personalizzato nelle scuole”.
Nei paragrafi precedenti viene tuttavia ricordato l’impegno a Promuovere l’equità e i diritti civili nella consapevolezza che un uso irresponsabile dell’IA può portare e aggravare discriminazioni, pregiudizi e altri abusi nei settori della giustizia, dell’assistenza sanitaria e degli alloggi.
L’Amministrazione Biden-Harris ha già agito al riguardo pubblicando il Blueprint for an AI Bill of Rights (Progetto per una Carta dei Diritti dell’Intelligenza Artificiale) ed emettendo un Ordine Esecutivo che indirizza le agenzie a combattere la discriminazione algoritmica, applicando al contempo le autorità esistenti per proteggere i diritti e la sicurezza delle persone.
L’ordine esecutivo di Biden è molto concreto e, ad esempio, impegna il Dipartimento del Commercio a sviluppare una guida per l’autenticazione dei contenuti e la filigrana per etichettare chiaramente i contenuti generati dall’IA. Le agenzie federali utilizzeranno questi strumenti per rendere più facile per gli americani sapere che le comunicazioni che ricevono dal loro governo sono autentiche, dando l’esempio al settore privato e ai governi di tutto il mondo.
Intelligenza artificiale generativa e educazione civica
Si avvicina il secondo appuntamento dell’anno di Educazione Civica che La Tecnica della Scuola dedica agli istituti scolastici (classi dalla terza media al quinto anno delle superiori): Intelligenza artificiale a scuola, come cambia il modo di insegnare e di apprendere.
Anche per l’anno scolastico appena avviato infatti La Tecnica della Scuola offre gratuitamente degli incontri-lezione di Educazione Civica in diretta (sui canali YouTube e Facebook)
Il progetto si concretizza in sette trasmissioni in diretta, della durata di un’ora, su sette temi cruciali del curriculum verticale di Educazione Civica, disciplina trasversale istituita con Legge n. 92/2019 e può essere inserito, in tutto o in parte, proprio nel curriculum di Educazione Civica della scuola e di ogni singola classe.
Il format degli incontri-lezione (che verranno seguiti sui canali YouTube e Facebook della Tecnica della Scuola) prevede che una volta al mese, a partire da ottobre 2023 sino ad aprile 2024 due esperti interagiscano con Aluisi Tosolini (ex dirigente scolastico) e il giornalista Daniele di Frangia, rispondendo alle domande che arriveranno dalle classi che seguono in streaming oltre che da quelle che saranno ospiti della diretta.
La seconda diretta in programma il 13 novembre: gli ospiti
Lunedì 13 novembre, dalle ore 11 alle 12, andrà in onda la seconda delle sette puntate dedicate alle scuole, in questo nuovo anno scolastico.
Ospiti dell’incontro saranno Gianluigi Greco docente di informatica all’Università della Calabria e Jessica Niewint-Gori, referente “Applicazioni tecnologiche per la didattica laboratoriale” di INDIRE.
I sette temi delle sette lezioni toccano elementi cruciali del curriculum di educazione civica
- 17 Ottobre 2023 –1948-2023: 75 anni dalla dichiarazione universale dei diritti umani
- 13 Novembre 2023 – Intelligenza artificiale: come funziona e che impatto ha sulle nostre vite?
- Dicembre 2023 – Istruzione di qualità per tutti
- Gennaio 2024 –Pace e giustizia: un miraggio?
- Febbraio 2024 – Cyberbullismo e cittadinanza digitale
- Marzo 2024 – Non abbiamo un pianeta B: costruire ed abitare città sostenibili
- Aprile 2024 –Costruire la casa comune europea: le elezioni per il Parlamento europeo
Per prenotare la partecipazione delle classi alle dirette è necessario compilare il seguente form
Le classi che volessero partecipare all’iniziativa, con esperienze didattiche particolarmente significative effettuate negli istituti, su uno dei temi delle sette puntate, e verificare la possibilità di realizzare un servizio da trasmettere nel corso della trasmissione, possono mandare una mail a [email protected], indicando un numero di telefono utile per poter essere ricontattati.
Le classi, invece, che desiderano proporsi per partecipare in studio (o in collegamento video) ad una delle dirette, interagendo con gli ospiti, possono contattare la redazione, inviando una mail a [email protected], inserendo i dati utili (istituto, classe interessata, docente referente e recapito telefonico). La disponibilità per la partecipazione alla diretta è limitata al raggiungimento dei posti possibili.