L’intelligenza artificiale sta entrando sempre più in tutte le attività del quotidiano e sta cambiando pesantemente il mondo del lavoro. Anche la scuola non è avulsa dall’enorme impatto che sta avendo l’introduzione dell’IA nella didattica tradizionale.
Grazie a strumenti sempre più sofisticati e accessibili, l’IA sta cambiando, infatti, il modo con cui gli studenti possono apprendere e risolvere problemi.
IA in classe, strumento utile o dannoso?
Il dibattito internazionale sui benefici dell’intelligenza artificiale nella didattica è sempre molto accesso, è responsabilità degli esperti trovare la giusta chiave di lettura per far in modo che diventi sempre più strumento a supporto che un ostacolo delle lezioni.
Le tradizionali metodologie di insegnamento non vengono abbandonate, ma devono fondersi con le nuove tecnologie digitali. Questa combinazione se adottata correttamente è in grado di rafforzare il coinvolgimento degli studenti, rendendoli attivi protagonisti del proprio percorso formativo.
I vantaggi dell’utilizzo della IA in classe
Grazie a strumenti avanzati come l’IA generativa ovvero l’utilizzo dell’AI per la creazione di nuovi contenuti, come testo, immagini, musica, audio e video, i concetti più complessi diventano più facilmente comprensibili e accessibili, facilitando il processo di apprendimento.
Mentre la tecnologia può accelerare i processi di apprendimento, vi è il rischio che un uso eccessivo o scorretto degli strumenti basati sull’IA possa ridurre l’impegno degli studenti nel problem-solving e limitare lo sviluppo del pensiero critico.
Secondo uno studio FNEGE 2024, questa paura sembra superata, infatti il 65% degli studenti utilizza IA generative per la ricerca e l’analisi dei dati, mentre ben il 48% le sfrutta per sviluppare idee creative.
L’adozione di strumenti di IA consentirebbe, dunque, secondo altre ricerche, una maggiore “immersione” nelle pratiche pedagogiche moderne, offrendo quindi un’esperienza didattica concreta che permette agli studenti di dare un senso più profondo ai concetti insegnati, oltre che prendere dimestichezza con queste nuove tecnologie.
Altro vantaggio della IA generativa è la possibilità di essere da stimolo per la riflessione collettiva, incoraggia il lavoro di gruppo su problematiche reali, non sostituisce il pensiero umano ma lo potenzia con nuovi stimoli.
Altro esempio molto utile dell’IA è l’utilizzo di piattaforme Adattive, che grazieall’utilizzo di particolari algortimi sono in grado di personalizzare i contenuti informativi in base alle specifiche esigenze di ogni singolo studente, fornendo quindi spunti e suggerimenti per una didattica personalizzata e quindi facilitare l’apprendimento.
L’IA strumento utile anche per i docenti
Intelligenza artificiale nelle scuole non solo ad uso degli studenti ma anche degli insegnanti come partner dei docenti stessi, supporto prezioso per rendere la didattica, inclusiva e accattivante.
In diverse scuole negli USA gli insegnanti svolgono diversi corsi per imparare ad utilizzare questi strumenti e per capire come usarli ed integrarli con la lezione tradizionale.
Lo studio FNEGE 2024 conferma questa tendenza: il 43% degli insegnanti utilizza IA generative per progettare contenuti didattici, mentre il 41% la sfrutta per adattare i materiali alle esigenze specifiche dei singoli studenti.
L’uso dell’IA e del digitale non solo migliora l’efficienza dell’apprendimento, ma permette anche di creare percorsi educativi più equi e inclusivi, capaci di rispondere alle esigenze di un target di studenti sempre più diversificato. Questo è fondamentale in un contesto in cui la formazione continua e la capacità di adattamento sono diventate sempre più competenze essenziali per il successo professionale.
In conclusione, possiamo affermare che è essenziale che il sistema scolastico adotti sempre più un approccio in grado di integrare le nuove tecnologie digitali senza rinunciare ai metodi tradizionali che rimangono insostituibili.
Si tratta della nuova sfida da affrontare tutti insieme, addetti ai lavori, educatori, esperti. Occorre un approccio trasversale, non solo tecnologico ma anche culturale ed etico.
Solo prendendo questa strada, la scuola sarà in grado di formare cittadini del futuro digitali, competenti e pronti ad affrontare le sfide del futuro che hanno davanti gli studenti di adesso.