Attualità

Intelligenza artificiale, Papa Francesco: giovani pervasi da tecnologia, i metodi di insegnamento devono essere ripensati

Da 57 anni il primo gennaio si celebra la Giornata Mondiale della Pace. Già in estate il Vaticano aveva preannunciato che il testo del messaggio del Papa si sarebbe incentrato sul tema della intelligenza artificiale e della sua connessione con la pace. Oggi è stato pubblicato il testo del messaggio (reperibile qui) che viene anche ampiamente presentato tra le news del sito del Vaticano.

Riportiamo integralmente il punto 7 del messaggio (Sfide per l’educazione) perché interamente dedicato ai temi dell’educazione.

Lo sviluppo di una tecnologia che rispetti e serva la dignità umana ha chiare implicazioni per le istituzioni educative e per il mondo della cultura. Moltiplicando le possibilità di comunicazione, le tecnologie digitali hanno permesso di incontrarsi in modi nuovi. Tuttavia, rimane la necessità di una riflessione continua sul tipo di relazioni a cui ci stanno indirizzando. I giovani stanno crescendo in ambienti culturali pervasi dalla tecnologia e questo non può non mettere in discussione i metodi di insegnamento e formazione.

L’educazione all’uso di forme di intelligenza artificiale dovrebbe mirare soprattutto a promuovere il pensiero critico. È necessario che gli utenti di ogni età, ma soprattutto i giovani, sviluppino una capacità di discernimento nell’uso di dati e contenuti raccolti sul web o prodotti da sistemi di intelligenza artificiale. Le scuole, le università e le società scientifiche sono chiamate ad aiutare gli studenti e i professionisti a fare propri gli aspetti sociali ed etici dello sviluppo e dell’utilizzo della tecnologia.

La formazione all’uso dei nuovi strumenti di comunicazione dovrebbe tenere conto non solo della disinformazione, delle fake news, ma anche dell’inquietante recrudescenza di «paure ancestrali […] che hanno saputo nascondersi e potenziarsi dietro nuove tecnologie». Purtroppo, ancora una volta ci troviamo a dover combattere “la tentazione di fare una cultura dei muri, di alzare muri per impedire l’incontro con altre culture, con altra gente” e lo sviluppo di una coesistenza pacifica e fraterna.

Come si può vedere, siamo di fronte ad una precisa enucleazione di un percorso che potremmo definire “curricolo di cittadinanza digitale” incentrato sulla intelligenza artificiale. Una sfida per tutto il sistema formativo delle società contemporanee.

Il diritto internazionale

L’intelligenza artificiale costituisce una immensa sfida per il diritto nazionale e internazionale. Proprio in questi giorni l’Europa – prima istituzione livello mondiale – ha definito le norme per la regolamentazione dell’AI.

Il Papa sottolinea come “nella ricerca di modelli normativi che possano fornire una guida etica agli sviluppatori di tecnologie digitali, è indispensabile identificare i valori umani che dovrebbero essere alla base dell’impegno delle società per formulare, adottare e applicare necessari quadri legislativi. Il lavoro di redazione di linee guida etiche per la produzione di forme di intelligenza artificiale non può prescindere dalla considerazione di questioni più profonde riguardanti il significato dell’esistenza umana, la tutela dei diritti umani fondamentali, il perseguimento della giustizia e della pace”. 

Aluisi Tosolini

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