“Non dobbiamo averne paura, ma dobbiamo governarla. Sappiamo bene che cambierà la nostra società. Non possiamo tenerla fuori dalle scuole, significherebbe non formare i ragazzi al futuro. D’altro canto può rappresentare un rischio, soprattutto se non si formano i docenti a usarla. Se introdotta nelle scuole all’interno di un protocollo di regole, l’IA può offrire alcuni vantaggi sia a docenti che studenti, ad esempio può essere utilizzata per aiutare insegnanti a personalizzare l’apprendimento, ad adattare i contenuti in base alle attitudini degli studenti, a monitorare i progressi degli studenti e fornire informazioni su come migliorare il rendimento. Di certo non può sostituire il ruolo dell’insegnante nei diversi gradi scolastici”.
Queste le parole del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara non più tardi di qualche mese fa quando salì alla ribalta dei media il tema dell’intelligenza artificiale a scuola.
Il giornalista de La Stampa Gianluca Nicoletti lanciò l’allarme: “La scuola italiana deve accettare che il mondo stia cambiando. Gli studenti italiani hanno scoperto ChatGPT, infischiandosene del merito e forse anche di essere istruiti. il vero lavoro dell’insegnante potrebbe non essere più quello di correggere un compito, quanto piuttosto quello di cercare tracce dell’intelligenza artificiale che lo ha scritto o elaborato al posto dello studente. La soluzione non potrà certo essere, ancora una volta, quella di bloccare, impedire, inibire. Nemmeno è possibile continuare a considerare ogni messa a repentaglio di routine scolastiche centenarie una rivoluzione da soffocare. I professori dovrebbero saper fare di ChatGPT argomento delle loro lezioni”.
Una posizione che ha scatenato la reazione dei docenti, spaventati dalla rivoluzione digitale. Ma come può inserirsi l’intelligenza artificiale nel mondo della scuola?
Secondo Gaetano Fabiano, co-fondatore di Ai4edu, intervistato dalla Tecnica della Scuola a Fiera Didacta 2023, “l’IA può fare moltissimo per i docenti e la didattica. Lo vediamo come un esoscheletro che può potenziare le capacità del docente, che può permettergli di reggere gli sforzi e personalizzare gli insegnamenti in base alle singole esigenze dell’alunno, della classe, della disciplina. Dobbiamo immaginare l’IA come un assistente con cui fare brainstorming, scambio di idee, a cui il docente può chiedere spunti e suggerimenti che il docente può raccogliere ed applicarle”.
Insomma il futuro è già cominciato e il campo si presenta ricco di novità.
Di intelligenza artificiale, Chat Gpt e innovazioni future nella scuola si parlerà oggi nel corso della diretta della Tecnica della Scuola dal titolo “Intelligenza artificiale, sostituirà i docenti? Parola agli esperti”. A dialogare con Aluisi Tosolini, fondatore di Avanguardie Educative, saranno Andrea Benassi, tecnologo della ricerca Indire e Ivano Stella, formatore Casco in tecnologie innovative. Conduce Daniele Di Frangia.
Su questi argomenti il corso Intelligenza artificiale al servizio dei docenti, a partire dal 1 giugno, a cura di Ivano Stella, in collaborazione con Casco Learning.
Lo scopo di questo percorso è di fornire una comprensione di base dell’intelligenza artificiale e dei suoi sviluppi recenti in maniera semplice ed efficace attraverso esempi pratici, nonché di mostrare come gli strumenti di “IA generativa” come ChatGPT e altri possono essere utilizzati quotidianamente per il proprio lavoro.
I partecipanti impareranno a conoscere le opportunità e le sfide dell’IA e come utilizzare gli strumenti dell’”IA generativa” in modo efficace per la didattica. Inoltre, saranno incoraggiati a fare domande e a partecipare attivamente alla discussione per rendere il percorso più interattivo e coinvolgente.
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