Didattica

Intelligenza artificiale, Valditara: i docenti vanno formati per governarla, non possiamo tenerla fuori dalle scuole

L’intelligenza artificiale è importante anche nella scuola, a patto che si consideri come uno strumento a disposizione e non in sostituzione degli insegnanti: lo ha dichiarato il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, in Giappone, a Toyama, per il G7 dei ministri dell’Istruzione. Intervenendo durante la sessione dedicata al ruolo delle scuole nella società a seguito della pandemia, il numero uno del nostro dicastero dell’Istruzione ha detto che “l’intelligenza artificiale è di grande importanza ma il ruolo del docente resta comunque insostituibile. Il docente deve essere formato per governare l’intelligenza artificiale”.

“La scuola è innanzitutto una comunità che valorizza la persona dello studente e in cui le relazioni umane sono fondamentali”, ha continuato Valditara.

Il docente sempre centrale

Dopo avere sostenuto la centralità della personalizzazione degli apprendimenti, per valorizzare i talenti di ogni giovane, non lasciare indietro nessuno e dare a ogni studente un’opportunità di realizzare al meglio le sue potenzialità, Valditara ha detto che va messa “la professione docente al centro della società, puntando su qualità e formazione del personale docente”.

Anche a questo scopo, il ministro dell’Istruzione e del Merito ha rimarcato l’importanza della cultura digitale, specificando più volte che va governata e che a livello didattico non dovrà mai prendere il sopravvento.

Può rappresentare un rischio se non sappiamo usarla

Solo pochi giorni fa, sempre il ministro Giuseppe Valditara, sull’intelligenza artificiale aveva detto che “non dobbiamo averne paura, ma dobbiamo governarla. Sappiamo bene che cambierà la nostra società. Non possiamo tenerla fuori dalle scuole, significherebbe non formare i ragazzi al futuro. D’altro canto può rappresentare un rischio, soprattutto se non si formano i docenti a usarla”.

E ancora: “Se introdotta nelle scuole all’interno di un protocollo di regole – ha continuato il titolare del dicastero bianco -, l’intelligenza artificiale può offrire alcuni vantaggi sia a docenti che studenti, ad esempio può essere utilizzata per aiutare insegnanti a personalizzare l’apprendimento, ad adattare i contenuti in base alle attitudini degli studenti, a monitorare i progressi degli studenti e fornire informazioni su come migliorare il rendimento. Di certo non può sostituire il ruolo dell’insegnante nei diversi gradi scolastici”.

Gli esperti sono d’accordo

Anche secondo gli esperti, l’intelligenza artificiale ha un destino sicuro nella scuola. Gaetano Fabiano, co-fondatore di Ai4edu, intervistato dalla Tecnica della Scuola a Fiera Didacta 2023, ha detto che “può fare moltissimo per i docenti e la didattica. Lo vediamo come un esoscheletro che può potenziare le capacità del docente, che può permettergli di reggere gli sforzi e personalizzare gli insegnamenti in base alle singole esigenze dell’alunno, della classe, della disciplina”.

“Dobbiamo immaginare l’intelligenza artificiale  come un assistente con cui fare brainstorming, scambio di idee, a cui il docente può chiedere spunti e suggerimenti che il docente può raccogliere ed applicarle”.

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Il corso “Intelligenza artificiale al servizio dei docenti”

Su questi argomenti il corso Intelligenza artificiale al servizio dei docentia partire dal 1 giugno, a cura di Ivano Stella, in collaborazione con Casco Learning.

Lo scopo di questo percorso è di fornire una comprensione di base dell’intelligenza artificiale e dei suoi sviluppi recenti in maniera semplice ed efficace attraverso esempi pratici, nonché di mostrare come gli strumenti di “IA generativa” come ChatGPT e altri possono essere utilizzati quotidianamente per il proprio lavoro.

I partecipanti impareranno a conoscere le opportunità e le sfide dell’IA e come utilizzare gli strumenti dell’”IA generativa” in modo efficace per la didattica. Inoltre, saranno incoraggiati a fare domande e a partecipare attivamente alla discussione per rendere il percorso più interattivo e coinvolgente.

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Alessandro Giuliani

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