Il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara (fonte Ansa)
Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ieri, 28 febbraio, è intervenuto in occasione dell’evento di Class Editori, ‘Gli Stati Generali 2023 dell’Intelligenza Artificiale’, giunto alla seconda edizione e trasmesso da Class-Cnbc, televisione di Class E.
Ecco le parole del capo del dicastero di Viale Trastevere, che è favorevole all’introduzione di questo tipo di novità a scuola: “L’intelligenza artificiale ha il potenziale per rivoluzionare la nostra società e anche la scuola. Se introdotta nelle scuole all’interno di un protocollo di regole, l’IA può offrire alcuni vantaggi sia a docenti che studenti, ad esempio può essere utilizzata per aiutare insegnanti a personalizzare l’apprendimento, ad adattare i contenuti in base alle attitudini degli studenti, a monitorare i progressi degli studenti e fornire informazioni su come migliorare il rendimento. Analogamente l’intelligenza artificiale può consentire agli studenti di ottenere riscontro rapido su lavoro svolto, per concentrarsi su punti forza e raggiungere i propri obiettivi formativi”.
Ci vogliono comunque dei limiti e delle regole: “L’intelligenza artificiale, se introdotta all’interno di un protocollo di regole, può essere un vantaggio sia per gli insegnanti che per gli studenti. La tecnologia va governata e non subita. Di certo non può sostituire il ruolo dell’insegnante nei diversi gradi scolastici. Dobbiamo inoltre evitare che gli studenti diventino troppo dipendenti dall’Ai, altrimenti limiteremo la loro creatività. E dobbiamo rendere l’apprendimento attraverso la tecnologia un’esperienza sicura, efficace e stimolante”, ha detto Valditara.
“L’innovazione tecnologica fornisce un rapido riscontro sul lavoro svolto e permette agli alunni di concentrarsi sui propri punti di forza. Così sarà possibile coltivare i talenti di ciascuno, che è il vero obiettivo della scuola. Ma per raggiungere questo scopo bisognerà prima garantire un’adeguata formazione ai docenti, in modo che possano contribuire alla capacità di programmazione e di analisi degli studenti”, ha concluso, sottolineando l’importanza del ruolo dei docenti.
Il ministro ha già recentemente rilasciato delle dichiarazioni sull’intelligenza artificiale, affermando: “Non dobbiamo averne paura, ma dobbiamo governarla. Sappiamo bene che cambierà la nostra società. Non possiamo tenerla fuori dalle scuole, significherebbe non formare i ragazzi al futuro. D’altro canto può rappresentare un rischio, soprattutto se non si formano i docenti a usarla. ChatGpt può essere utile ma può dare anche risultati paradossali se non viene intelligentemente impiegata”.
E ha continuato: “La scuola è innanzitutto formazione della persona, l’umanizzazione della didattica è imprescindibile. Il docente dovrebbe capire le potenzialità di questi strumenti, che però non possono sostituire i docenti”.
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