Con un comunicato stampa di ieri 8 agosto 2023 il Dicastero per lo sviluppo umano integrale della Chiesa Cattolica Vaticano ha anticipato il tema del messaggio del Pontefice per la Giornata Mondiale della pace 2024 che si celebrerà come ogni anno, il 1 gennaio 2024.
Quella del 2024 sarà la 57.ma edizione della Giornata mondiale della Pace, istituita da Paolo VI nel 1967 e sarà l’11.ma celebrata da Papa Francesco. Il tema dello scorso anno è stato “Nessuno può salvarsi da solo” sul mondo dopo la pandemia di Covid-19 mentre in passato sono stati affrontati temi quali il dialogo tra le generazioni, la cultura della cura, la buona politica e la nonviolenza, l’attenzione a migranti e rifugiati. Risulta così estremamente interessante l’attenzione di papa Francesco ad un tema attualissimo e di grandissimo impatto sulle società contemporanee quale le intelligenze artificiali. Va sottolineato che il plurale non è un errore ma una precisa scelta che evidenzia, già a livello di lessico, la necessità di distinguere e capire prima di lanciarsi in inutili e sterili condanne, come troppi hanno fatto in questi mesi. Il testo della nota del dicastero per lo sviluppo è molto breve (e denso) e merita di essere riportata per intero:
I notevoli progressi compiuti nel campo delle intelligenze artificiali hanno un impatto sempre più profondo sull’attività umana, sulla vita personale e sociale, sulla politica e l’economia. Papa Francesco sollecita un dialogo aperto sul significato di queste nuove tecnologie, dotate di potenzialità dirompenti e di effetti ambivalenti. Egli richiama la necessità di vigilare e di operare affinché non attecchisca una logica di violenza e di discriminazione nel produrre e nell’usare tali dispositivi, a spese dei più fragili e degli esclusi: ingiustizia e disuguaglianze alimentano conflitti e antagonismi. L’urgenza di orientare la concezione e l’utilizzo delle intelligenze artificiali in modo responsabile, perché siano al servizio dell’umanità e della protezione della nostra casa comune, esige di estendere la riflessione etica all’ambito dell’educazione e del diritto. La tutela della dignità della persona e la cura per una fraternità effettivamente aperta all’intera famiglia umana sono condizioni imprescindibili perché lo sviluppo tecnologico possa contribuire alla promozione della giustizia e della pace nel mondo.
Il punto di vista del papa appare già molto chiaro e si addensa attorno ad alcuni concetti chiave:
a) le intelligenze artificiali hanno un enorme impatto su tutti gli aspetti della vita individuale e sociale
b) enormi sono le potenzialità ma anche le ambivalenze ed i rischi, soprattutto per i più poveri e gli esclusi
c) è necessario un confronto ed un dialogo aperto sulle nuove tecnologie
d) esiste la possibilità di utilizzare le intelligenze artificiali in modo responsabile, al servizio del bene e della casa comune
e) è necessaria una riflessione etica (che in parte è già incorso con l’algoretica)
d) è necessario estendere la riflessione etica al diritto e all’educazione.
L’attenzione della Chiesa alle intelligenze artificiali non è una novità.
Il 10 gennaio 2023, ad esempio, la Pontificia Accademia per la Vita ha promosso l’allargamento del documento “Rome Call for AI Ethics“, sottoscritto nel 2020 da aziende come Microsoft e Ibm a rappresentanti dell’ebraismo e dell’islam.
L’obiettivo è quello di promuovere un “algoretica” perché, come ha ricordato il presidente dell’Accademia, monsignor Vincenzo Paglia, queste nuove tecnologie “possono portare a uno sviluppo enorme, ma anche a una tragedia altrettanto enorme, perché rischiano di sopprimere l’umano in una sorta di dittatura della tecnica che sconvolge l’umanità stessa”.
Da ultimo non possiamo che leggere nella richiesta di estendere la riflessione etica all’ambito dell’educazione che viene investita in modo radicale dalle intelligenze artificiali.
Il nostro portale da mesi si distingue nella proposta di approfondimenti, analisi dei processi connessi alla regolamentazione in ambito europeo (AI Act) e webinar che hanno come focus proprio una delle tipologie più recenti dell’intelligenza artificiale, ovvero l’intelligenza artificiale generativa che scardina elementi ritenuti sino a ieri cruciali dell’esperienza stessa dell’insegnamento/apprendimento.
Le poche righe del comunicato vaticano, anticipando il messaggio di papa Francesco che sarà certamente ricchissimo di spunti, segnalano la necessità di un di più di intelligenza umana e di cultura, di filosofia, come strumenti capaci di leggere le intelligenze artificiali e di orientarle al bene comune anche mediante i processi educativi.
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