Questo il comunicato dell’Italia dei valori: “Finalmente si è discussa l’interpellanza urgente sulla legittimità costituzionale delle norme contenute nella legge regionale della Lombardia che prevede ‘Misure per la crescita, lo sviluppo e l’occupazione’, approvata dalla Giunta regionale lo scorso Aprile. Vengono così introdotte, per quanto concerne l’assegnazione di supplenze annuali ai docenti, modalità di reclutamento inaccettabili in quanto configgenti con l’articolo 117 della nostra Costituzione che invece affida allo Stato l’individuazione di norme generali in materia di istruzione. Abbiamo denunciato al Sottosegretario Rossi Doria (presente al posto del Ministro Profumo) il tentativo della Giunta lombarda di prevaricare le competenze dello Stato.
L’intenzione di eludere il meccanismo dello scorrimento delle graduatorie ad esaurimento, come modalità di reclutamento, non riguarda soltanto gli incarichi annuali della regione Lombardia, ma purtroppo, stando alle numerose dichiarazioni rilasciate dal Ministro Profumo sull’imminenza del concorso a cattedre, riguarda anche le immissioni in ruolo su tutto il territorio nazionale. Abbiamo perciò chiamato il Ministro a rispondere circa la stabilizzazione, in base alla normativa comunitaria 99/70/CE (che prevede la trasformazione del contratto da tempo determinato a tempo indeterminato dopo almeno tre anni di servizio) dei precari inseriti nella graduatorie ad esaurimento”.
“Come sottolineato dall’On. Di Giuseppe, che ha illustrato l’interpellanza, ci riteniamo solo parzialmente soddisfatti delle risposte del Sottosegretario Rossi Doria; infatti se da un lato, riguardo le norme sul reclutamento introdotte dalla regione Lombardia, ha annunciato l’iniziativa del Ministero di ‘disamina sui profili di eventuali incostituzionalità della legge in esame’, dall’altro, invece, riguardo la necessità ormai improcrastinabile di stabilizzare chi, dopo aver superato selettivi percorsi abilitanti, ha reso e continua a rendere possibile, in condizioni di insostenibile precarietà, il funzionamento delle scuole pubbliche italiane, il Sottosegretario non ha ritenuto doveroso spendere nemmeno una parola, ma si è limitato a confermare la necessità di indire un concorso, riservato ai soli abilitati. La soluzione del concorso, dopo il taglio di 90.000 cattedre e il blocco degli organici della scuola, rappresenta, secondo chi oggi si trova alla guida del MIUR, l’unico modo per scaricarsi la coscienza rispetto alle proprie responsabilità. Un modo, a nostro avviso, non solo illogico, ma anche vergognoso”.
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