Com’è noto, le MAD, domande di messa disposizione, non esistono più. A prendere il loro posto gli interpelli: chi vuole lavorare a scuola coprendo una supplenza non dovrà più presentare la propria candidatura alle scuole, ma dovrà invece rispondere a specifici avvisi delle istituzioni scolastiche.
La situazione, per alcuni dirigenti scolastici, non è rosea, anzi. Come riporta Il Corriere della Sera, la preside di un istituto milanese ha detto: “Dato che non sono arrivati con le graduatorie, stiamo valutando i curriculum provenienti dal cosiddetto ‘interpello’. Ne arrivano 70-80 al giorno. Ci hanno mandato il cv uno spogliarellista e una cameriera”.
“Una funzionaria di segreteria ha preso servizio e il giorno dopo ha chiesto due anni di aspettativa. Idem una collaboratrice scolastica. Ma se si va avanti così si arriverà al collasso”, ha aggiunto. Il problema è garantire il tempo pieno.
I genitori di un’altra scuola hanno lanciato una petizione su Change.org. “Come si può perpetrare l’utilizzo di un sistema evidentemente e profondamente inefficace, che con i suoi ritardi manca di rispetto al mondo della scuola?”, scrivono i genitori al ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.
Un’altra emergenza, in questo periodo, alle primarie, è la copertura dei posti di sostegno: “Le cattedre di sostegno che ci hanno assegnato sono meno di quelle che servirebbero. Senza queste risorse non si riesce a garantire una istruzione di qualità per tutti. La scuola non è solo sorveglianza”, hanno detto alcune docenti.
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