“Chiediamo e suggeriamo al Ministro di considerare la peculiarità delle materie insegnate nei licei musicali e quindi di riconoscere a questi una specificità nella selezione del corpo docente che ne valorizzi anche il merito artistico, come già avvenuto nel recente passato. Sappiamo che da parte del Governo è in atto una riflessione su questo aspetto che confidiamo possa raccogliere le proposte della Rete nazionale qualità e sviluppo dei licei musicali italiani e dalla Conferenza nazionale dei direttori di conservatorio che va nella direzione di non disperdere le esperienze acquisite negli ultimi anni”.
Questa l’iniziativa dei parlamentari PD Giuseppe Romanini, Patrizia Maestri e Giorgio Pagliari, che si sono fatti promotori di un’interrogazione per sensibilizzare il Ministro all’Istruzione, Stefania Giannini, rispetto alle istanze dei licei musicali tra i quali il “Bertolucci” di Parma. “Ci rendiamo conto che a concorso già bandito i margini di intervento sono ridotti ed è per questo che suggeriamo venga utilizzato al meglio lo strumento della mobilità per coprire le cattedre dei licei musicali, considerando l’anzianità maturata nei licei stessi e attivandola prima della immissione in ruolo dei vincitori del concorso. Lo stesso Ministro, intervenendo alcuni giorni fa in Commissione Istruzione, aveva ritenuto che la mobilità potesse essere lo strumento utile a garantire la permanenza in servizio ai docenti di strumento: si tratta di un aggiustamento ancora praticabile che risolverebbe molta parte dei problemi sollevati”.
“Dopo molti anni di incertezza e di precariato si procederà finalmente all’assunzione di oltre 63mila insegnanti tramite concorso pubblico” – hanno concluso i parlamentari PD – “E’ una buona notizia che, a regime, consentirà di dare certezza organizzativa alle scuole e continuità didattica agli studenti. Non si può tuttavia ignorare che quella attuale è ancora una fase di transizione che necessita di essere accompagnata per non compromettere i percorsi didattici, in particolare dei licei musicali che, nati tra non poche difficoltà nell’anno scolastico 2010/2011, sono oggi diventati un punto di riferimento culturale, anche grazie agli insegnanti che in queste nuove istituzioni scolastiche hanno creduto fortemente”.
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