Sarà interessante ascoltare la risposta da parte del Governo. Il tema è molto delicato, visto la scarsezza di posti e le incertezze che riguardano immissioni in ruolo e modalità future di reclutamento.
La senatrice del PD ci tiene a ricordare che la causa di così pochi posti per immissioni in ruolo e incarichi annuali è dovuta principalmente la respingimento dell’emendamento voluto dal Partito democratico che chiedeva di spostare al 31 agosto 2012 la data per la verifica del possesso dei requisiti per il pensionamento, sulla base della normativa precedente alla riforma previdenziale, disposizione che, oltre a corrispondere ad un principio di giustizia, dal momento che il personale della scuola può andare in pensione con un’unica finestra avrebbe consentito di incrementare il numero di docenti e di unità di personale ATA che sarebbero potuti andare in pensione.
La normativa previdenziale approvata per volere del ministro Fornero, determinerà la permanenza in servizio di docenti demotivati e stanchi, non consentendo il normale turn over e riducendo di conseguenza il numero dei posti vacanti e disponibili da coprire attraverso il reclutamento di nuovo personale.
C’è comunque da dire che circa il 7 per cento delle graduatorie ad esaurimento sono di fatto esaurite, in quanto non contengono più docenti abilitati da immettere in ruolo: soprattutto al Nord, in numerose province le graduatorie relative alle materie di matematica e fisica, ingegneria informatica e gestionale e scienze sono esaurite.
Si chiede alla luce di questi dati e delle disponibilità dei posti vacanti, come il Ministro intenda affrontare complessivamente il tema del reclutamento del personale docente nella scuola sia in relazione alle graduatorie ad esaurimento, sia in relazione agli abilitati dei tirocini formativi.
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