Innanzitutto
Poi
Infine svela anche dei retroscena poco conosciuti ai più, ma chiari a lei che ha seguito in prima persona l’iter della vicenda: “Nella scorsa legislatura ho seguito molto da vicino al Senato la vicenda di quota 96 e ho vissuto direttamente un vero e proprio accanimento della Ragioneria e del Ministero dell’economia per non consentire la rimozione di questa ingiustizia: infinite discussioni sui numeri, che erano invece certi, dal momento che sia il Miur sia il Mef che paga gli stipendi hanno numeri e dati certi sui docenti. Già due anni fa il numero di 4000 si riteneva sovrastimato, figurarsi ora, dopo due anni, nei quali alcuni hanno potuto andare in pensione ed altri hanno scelto di andarci con pesanti penalizzazioni. E anche sul conteggio dei costi dell’operazione
Insomma accanimento e insensibilità nei confronti dei Quota 96. Accanimento da parte della Ragioneria dello Stato. Il che ci spiega che l’unica logica che ormai domina l’azione politica è quella della drastica riduzione di spesa. Non è folle comunque la speranza che qualcuno possa far ancora qualcosa: “Mi auguro che, ancora in queste ore, i parlamentari che hanno seguito con tenacia ed impegno quota 96 possano fare qualche cosa per fermare questa ulteriore ingiustizia”.
Speriamo che l’ex Viceministro abbia ragione.