Gabriele Toccafondi, sottosegretario del Miur, è molto esplicito a difendere la Legge di stabilità che dà soldi alle scuole, dopo decenni di tagli, ma paradossalmente il Governo Renzi è accusato del fatto che si poteva fare di più, “quasi da: si stava meglio quando si stava peggio”.
Il sottosegretario all’istruzione, intervistato da Atnew.it, parte subito dalle paritarie che per lui rimane centrale: “L’avevamo detto anche nell’intervista che la vostra testata mi ha fatto in ottobre. Tre anni fa nella legge di Bilancio 2014 c’era un fondo per le paritarie pari a 272 milioni che rischiava di far chiudere la poca parità in Italia. Adesso siamo a 500 mln di fondo stabile e duraturo nel tempo. Tutti i fondi sono dati dal Miur senza passare dalle Regioni, assicurando la tempistica delle erogazioni. L’anno scorso abbiamo creato un fondo per la disabilità di 12 mln e detrazioni per le famiglie fino a 400 euro di retta con il risparmio di 76 euro anno a bambino”.
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E ciò significa, precisa il sottosegretario, dopo due anni e mezzo di “segnali fortissimi sulla parità scolastica” che da “quest’anno ci sono ancora 100 mln di euro in più e andremo avanti su tutti i fronti. Sul fondo, ad esempio, che aumenta di 25 mln (da 500 a 525),destinati alle scuole materne. C’è il raddoppio dei fondi sulla disabilità – si passa a 24,5 mln – e si va avanti anche sulle detrazioni per le famiglie. Lo facciamo gradualmente, in tre anni, da 400 a 800 euro. L’anno prossimo 640, fra due anni 750, e fra 3 anni 800 euro, quindi il risparmio fiscale salirà fino a 150 euro e passa. C’è anche una novità che si trova nel capitolo rivolto alla famiglia: un voucher di 1.000 euro, che arrivano alla famiglia come contributo per l’asilo nido da spendere in strutture statali, comunali o private. Questa la fotografia generale. Oltre 100 mln in più sulla parità, e avanti sulle tre direttrici per aiutare famiglie, scuole, e aiuto consistente a famiglie con disabili”.
Per questo, secondo Toccafondi, saremmo “in presenza di un discorso un po’ paradossale. Il Governo finanzia la scuola e la parità e i sindacati e alcune associazioni delle scuole paritarie si dichiarano insoddisfatte. La Fism, per capirci, negli ultimi giorni ha parlato di delusione e irritazione. Se qualcuno rimpiange gli anni dei tagli di Tremonti e di Visco si accomodi, io non li rimpiango. Erano gli anni in cui le battaglie si facevano per integrare il fondo o parte del fondo. Oggi ci sono 100 mln in più.
Questo Governo due anni fa ha messo 3 mld di euro sulla scuola e gli scioperi nel mondo della scuola sono aumentati del 350%. Abbiamo assunto 150mila professori a tempo indeterminato, abbiamo messo 100mln l’anno sull’alternanza scuola-lavoro e 200mln per il merito degli insegnanti. Abbiamo cambiato il paradigma della scuola: si entra solo per concorso, entra la qualità. Paradossalmente, la risposta è stata un aumento degli scioperi: abbiamo avuto scioperi della fame, girotondi, in alcune regioni il primo giorno di scuola – sia due anni fa sia quest’anno – è saltato per assemblee sindacali. Insomma, ribadisco, è un po’ paradossale; soprattutto – come ho sempre detto – mi sembra sia totalmente sproporzionata la questione rispetto a quello che è stato messo sul piatto. Richiamo tutti al senso di realismo, come nel caso dei “diplomifici”, di cui siamo avversari molto determinati”.
E infatti, precisa il sottosegretario al Miur, “lo scorso anno scolastico abbiamo fatto una cosa che in questo Paese non si faceva da 40 anni, cioè un controllo a tappeto di 600 scuole circa. Il 70% di scuole superiori. Tante sono state le ispezioni e tante sono state le scuole che non hanno avuto problemi. Però ci sono numeri che non lasciano tranquilli, come sapevamo. In decine di scuole abbiamo tolto la parità scolastica.
È la prova che noi stiamo facendo le cose per bene, che crediamo nella parità scolastica e non crediamo in chi infanga il nome della parità scolastica con i “diplomifici”. La scuola è impegno, noi dobbiamo dare questo messaggio. Ci sono scuole dove sono stati rilevati problemi gravi: lì abbiamo tolto la parità scolastica. Ci sono poi i rilievi fatti dagli ispettori: il risultato è che o le scuole si mettono a posto o gli verrà comminata la sanzione massima: la cancellazione della parità”.
“Non mi sembra abbia una logica oggettiva lo scontro fra un mondo sindacale, il Ministero e il Governo, quando c’è uno sforzo immenso per trovare risorse.
Io sono sempre per la buona fede- precisa Toccafondi- spero che un conflitto si avvii perché sono stati commessi evidenti errori. Però non li ho visti: ho visto certamente problematiche e ho sempre riconosciuto la necessità di affrontarle. Prendiamo un altro paradosso: l’alternanza scuola-lavoro. E’ utile, la mettiamo obbligatoria e la finanziamo. La Cgil ha tentato di raccogliere 500mila firme – e non c’è riuscita – per togliere l’obbligatorietà. Di fatto vorrebbe dire togliere l’alternanza scuola-lavoro. Bisogna togliere l’approccio ideologico: solo così si riducono le distanze per fare.
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