In questi giorni sta tenendo banco il caso del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e della sua consulente “fantasma”. Ieri, al Tg1, il ministro ha annunciato di aver dato le sue dimissioni dopo lo scandalo alla Meloni, ma quest’ultima le avrebbe rifiutate.
A commentare la vicenda la deputata del Movimento 5 Stelle Chiara Appendino durante il programma “In Onda” su La7, che crede che l’opinione pubblica dovrebbe occuparsi di altro: “L’Italia sta assistendo ad una telenovela ridicola di cui mi vergogno. Un ministro che piange e non si occupa della cultura. La premier aveva la possibilità di mettere la parola fine a questo”.
Paese in ostaggio?
“La cosa incredibile è che abbiamo un Governo che è in ostaggio che non si sta occupando dei problemi della cultura. La Meloni e il ministro hanno occupato novanta minuti di tempo dedicata a loro. Mi aspetterei che si occupassero dei lavoratori della cultura precari. Mi arrabbio perché i cittadini non arrivano a fine mese e non riescono a pagare i beni per la scuola dei figli e assistono a questo”, ha concluso.
Ministri a rischio?
C’è chi pensa che il ministro vada sostituito, soprattutto se venisse verificato che la donna abbia avuto accesso a documenti riservati o sia stata pagata con soldi pubblici, cosa che è stata negata dal diretto interessato.
Pare che la presidente del Consiglio Giorgia Meloni stia ragionando su un possibile rimpasto di governo. Ma quali sarebbero i ministri a rischio sostituzione? La ministra del Turismo Daniela Santanché e quello per gli Affari europei, Politiche di coesione e il Pnrr Raffaele Fitto.
Sulla prima pendono due richieste di rinvio a giudizio per truffa. Il secondo volerà presto a Bruxelles per diventare commissario. Il terzo sarebbe proprio Sangiuliano, a causa dello scandalo di cui si parla in questi giorni. Il posto a Viale Trastevere, al momento, resta saldo nelle mani di Valditara. Ricordiamo che l’attuale squadra di Governo è all’attivo dall’ottobre 2022.
La presidente del Consiglio vorrebbe, a quanto pare, aggirare il rimpasto per arrivare al termine del suo mandato con la stessa squadra di governo. E poi non vorrebbe alterare gli equilibri all’interno della maggioranza.