Mentre i sindacati maggiori sospendono lo sciopero del 17 maggio, inviando agli organi competenti la formale comunicazione assieme all’astensione dalle attività non obbligatorie indetta per il settore scuola nel periodo 26 aprile-16 maggio, tutti i maggiori rappresentanti del Governo continuano ad esprimere soddisfazione per l’intesa sottoscritta sulla scuola all’alba del 24 aprile.
Il premier Giuseppe Conte parla di “passo importante nell’ambito del compimento di quella che abbiamo chiamato ‘fase due’ del governo, incentrata sulla scuola, l’università, il turismo, l’agroalimentare”.
Il presidente del Consiglio, poi, però sembra mettere le mani avanti, specificando che “nell’ambito dei vincoli di bilancio, con le risorse che abbiamo, faremo di tutto per valorizzare questi settori strategici per l’Italia”.
La puntualizzazione non è casuale. Perché non tutti i sindacati si sono accontentati dell’impegno sottoscritto nell’accordo, tanto da confermare da subito (parliamo dei comitati di base) lo sciopero programmato di metà maggio.
Di stipendi ha parlato anche il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti, ospite della trasmissione ‘Un giorno da pecora’ su Radio 1: dopo avere detto di stare “bene, anche se ho avuto una notte molto lunga, la soddisfazione premia anche la stanchezza”, Bussetti ha ammesso che “le richieste dei sindacati erano corrette: per troppo tempo la scuola è stata trascurata e le gratificazioni anche economiche sono giuste”.
Ma a quanto ammonteranno gli aumenti stipendio? “Non posso parlare oggi di quanto saranno gli aumenti: tutto si deve vedere all’interno della legge di bilancio 2020“, ha dichiarato il ministro.
Anche parlando a Radio Capital, il titolare del Miur aveva detto che ad oggi “non possiamo quantificare le risorse” necessarie per aumentare gli stipendi dei docenti, ma l’anno prossimo di sicuro “ci sarà un adeguamento che spero sarà apprezzato”.
A proposito degli altri punti individuati nell’accordo, per i precari il ministro dell’Istruzione ha spiegato che è stata “prevista una serie di azioni per la stabilizzazione dei docenti che hanno più di tre anni di precariato“.
“Tra concorso straordinario e ordinario immetteremo in ruolo 27 mila docenti e altri 48 mila per la secondaria”, ha ricordato il responsabile del dicastero dell’Istruzione.
Infine, a proposito della regionalizzazione, il ministro aveva tenuto a dire che nell’accordo raggiunto si parla di una scuola le cui direzioni sono univoche: i principi sono quelli previsti dalla Costituzione”, ha concluso Bussetti.
Pure Matteo Salvini, vicepremier e ministro dell’interno, si è detto “molto soddisfatto per l’accordo con i sindacati della scuola: arrivano le assunzioni per i precari storici e bene la firma alla proposta della Lega sul reclutamento degli insegnanti. Successo di tutti la revoca dello sciopero del 17 maggio! Dalle parole ai fatti, altra promessa mantenuta”, ha dichiarato il leader leghista.
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