Apprendiamo con rammarico che dall’incontro notturno tra Governo e Sindacati non è scaturita nessuna moratoria a favore degli esiliati 107.
La “delicata situazione dei 23000 docenti del Sud” non è stata completamente affrontata né dalle parti sociali (che paventavano uno sciopero contro la regionalizzazione), né dall’attuale Governo; allo stupore pre-elettorale, non è seguita nessuna risoluzione, posta anche da questo Comitato.
Soluzioni mai di parte, per l’appunto, ma che avrebbero portato una boccata d’ossigeno all’ intero comparto scolastico, con puntuale riferimento alla Scuola del Sud.
Dunque, in capo al “notturno meeting”, moderato dal Presidente del Consiglio, è nato un nuovo intreccio che graverà sugli esiliati. A passare sarà la regionalizzazione, travestita da agnellino, pochi spiccioli, che non adegueranno mai gli stipendi dei docenti alla media europea e file di precari mandati ad ingrossare le graduatorie di nuovi concorsi.
Infine, i docenti fuori sede, di cui non si parla affatto; nemmeno facendo riferimento al “Politically Correct”, tanto di moda, che avrebbe quanto meno fatto volgere lo sguardo degli insegnanti verso i “nottambuli risolutori e paladini della Scuola”.
Il “Metodo Renzi” è ancora in auge: non si dialoga con i docenti, si intrecciano accordi tra le parti, escludendo gli insegnanti, dimenticando che la Scuola promuove e boccia.
La 107 continua ad essere un impopolare carro carico di rogne. A trascinarlo, con fare da schiavi, i soliti 23000,quelli della domanda fatidica, quelli che quando il Governo in carica “diceva no”, le forze sindacali guardavano affettuosamente.
Nel 2015 le Regioni Meridionali sono state scippate delle loro professionalità: i titolati con esperienza pluridecennale transumati in massa nel silenzio più assordante, sono stati dimenticati da chi si indignava per il trattamento riservatoci dal precedente Governo. Passata la festa, gabbato il Santo. Ma noi non arretreremo, fino all’ultimo rientro.
La legge 107 oggi la vogliamo riassumere col messaggio lasciato da una collega: “Cerco altro lavoro, è urgente, non posso tornare al Nord, da sola, con una bimba piccola”. Messaggio che inviamo a chi oggi si gabba dell’ “Incontro del Secolo”, quello risolutivo; vogliamo approfondire a chi è rivolto questo incontro e con quali modalità, considerando che siamo reduci di una quota 100, sbandierata in mobilità e sulla quale andava espletata una mobilità straordinaria entro dicembre, invece di accantonarla come un vuoto a perdere.
Comitato nonsisvuotailsud
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