Il dibattito divampa da giorni su un punto che è, sempre più, considerato essenziale per garantire la ripresa della scuola a settembre con le maggiori garanzie di sicurezza per tutti. Ovviamente, con la didattica in presenza.
Ricordiamo che il ministro Speranza si era detto inizialmente contrario alla vaccinazione obbligatoria per il personale sanitario, ma sappiamo poi che il premier Draghi non ci ha messo molto per introdurla.
Ora anche il ministro dell’istruzione Bianchi si è detto contrario alla obbligatorietà, ma l’esperienza della pandemia ci sta dicendo che, anche in questo caso, le cose cambiano velocemente.
La ragione è presto detta: la libertà è ovviamente garantita sul piano personale, ma chi ha responsabilità pubblica, cioè chi ricopre un servizio pubblico, a diretto contatto in questo caso con studenti e famiglie, sa anche che il ruolo che ricopre va oltre la dimensione personale.
L’obbligo vaccinale, dunque, è legato al ruolo che uno ricopre. Una attenzione particolare, come è giusto, dovrà essere comunque riservata solo ai docenti e al personale con situazioni di fragilità.
Nel complesso, è lo stesso concetto di servizio pubblico che richiede questa particolare lettura della situazione.
Servizio pubblico vuol dire essere al servizio, essere nella condizione di prestare un servizio il più possibile in sicurezza, oltre che competente ed efficace.
Per cui l’obbligatorietà è anzitutto e soprattutto dei docenti e del personale, prima che degli studenti.
La libertà di vaccinarsi, cioè, non può comportare il mettere a rischio chi entra a scuola.
Qui finisce la libertà individuale, proprio per il proprio ruolo pubblico.
La variante Delta, poi, ci sta dicendo che la vigilanza deve rimanere massima, sapendo delle possibili nuove turbolenze.
Quindi, è essenziale adottare misure di prevenzione con comportamenti socialmente sostenibili.
I partecipanti al sondaggio della Tecnica della Scuola non sono favorevoli. Sono 6 su 10 i docenti che dicono ‘no’ all’obbligo vaccinale contro il Covid, nonostante la variante Delta si faccia più preoccupante e il rientro scuola in presenza al 100% sia ancora una volta messo in discussione dalla pandemia.
La volontà, almeno tra i docenti (hanno risposto in oltre 1.800) sembra quella di vaccinarsi solo su propria iniziativa. Complessivamente, a rispondere al sondaggio 6 su 10 sono stati i docenti, contro una risposta su 4 fornita dai genitori; il resto sono dichiarazioni di studenti, dirigenti e personale Ata.
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