Invalsi, dati allarmanti: 30mila diplomati senza adeguate competenze. Intervista al presidente Ricci

CONDIVIDI

Breaking News

January 11, 2025

  • Mattarella inaugura la scuola ristrutturata che frequentò Pippo Baudo: “garantiamo servizi adeguati ai cittadini di tutto il Paese” 
  • Ansia da rientro dalle vacanze per 8 studenti su 10, ma il disagio dei ragazzi si trascina tutto l’anno 
  • Educare al rispetto, Ministero dell’Istruzione e Fondazione Giulia Cecchettin firmano il protocollo 
  • Svastiche e croci celtiche in un liceo al rientro dalle vacanze, la dirigente denuncia 

Anche quest’anno, la diffusione dei dati delle rilevazioni Invalsi si accompagnano a critiche e polemiche.
In questa intervista ne parliamo con Roberto Ricci, presidente dell’Istituto.

Inversione di tendenza rispetto al passato

Secondo Ricci le ultime rilevazioni evidenziano un’inversione di tendenza rispetto agli anni passati, caratterizzati da un calo dei risultati. In particolare, alla fine della scuola secondaria di secondo grado, si notano movimenti positivi che indicano una ripresa. Un altro aspetto positivo è il costante incremento degli esiti nell’apprendimento dell’inglese, dimostrazione di come rilevazioni standardizzate possano incentrare l’attenzione sulla necessità di rafforzare l’apprendimento in determinate aree.

Non mancano elementi di preoccupazione legati a problemi già noti, come le grosse differenze territoriali e l’importanza del contesto socio-economico-culturale sull’apprendimento.
Un’altra questione riguarda la matematica, materia per la quale si registrano differenze molto marcate nell’apprendimento a seconda del territorio.

Valutare le politiche scolastiche

Con il presidente Ricci parliamo anche dell’utilizzo dei dati delle rilevazioni soprattutto allo scopo di valutare l’efficacia delle politiche educative per orientare le scelte future, anche se resta aperta la discussione su quanto tempo occorra per valutare l’impatto di tali politiche e sulla necessità di tempi congrui per osservare cambiamenti significativi.

Con Ricci affrontiamo il nodo della dispersione implicita, che, nonostante le critiche, resta uno strumento importante per individuare studenti con livelli di apprendimento insufficienti nonostante il conseguimento del diploma.

Il presidente tocca anche il tema dell’intelligenza artificiale che, a suo parere, potrebbe dare un contributo importante alla ricerca di strumenti e pratiche di valutazione degli apprendimenti.