I lettori ci scrivono

Invalsi e maturità, due dati differenti: a quali bisogna credere?

Un paradosso della scuola italiana, un’anomalia che si ripercuote sui dati statistici creando situazioni imbarazzanti. I dati sono evidenti: abbiamo, infatti, valutazioni molto alte agli scrutini ed agli esami di licenza media; abbiamo altrettante valutazioni alte agli scrutini ed agli esami di maturità (110 e 100 e lode), mentre il responso delle prove Invalsi ci fornisce un quadro impietoso della reale situazione degli apprendimenti degli alunni.

A chi credere? Ai risultati poco confortanti dell’Invalsi in italiano e matematica oppure ai voti pieni conseguiti agli esami di stato del primo ciclo e del secondo ciclo d’istruzione?

Un fatto è certo: la prova Invalsi era competer based e l’alunno era messo a dura prova sugli apprendimenti senza usufruire degli “aiutini” per cui i risultati Invalsi sono lo specchio reale e fedele di ciò che l’alunno sa ed ha effettivamente appreso, per cui i risultati sono davvero veritieri e non “taroccati”.

Qualche dubbio sarebbe potuto nascere negli anni passati quando le prove Invalsi era sì obbligatorie ma il voto scaturito dalla prova Invalsi di italiano e matematica entrava a pieno titolo nella media delle prove scritte e orali compreso il voto di ammissione all’esame.

Allora la prova Invalsi, non essendo computer based per una questione di quadratura e di media dei voti per difetto o per eccesso i risultati dell’Invalsi potevano subire un “ritocchino”. Ora invece sono lo specchio fedele di quella che è la reale situazione della preparazione degli studenti.

Ed ecco che viene fuori un quadro analitico anomalo delle differenze di valutazioni nei voti conseguiti all’Invalsi e quelle riportate agli esami di licenza media e di maturità. Si tratta di un elemento che merita un’approfondita analisi e discussione sulla questione perché la fotografia che emerge e quella di studenti che denotano una scarsa conoscenza dei contenuti disciplinari ed una magnanimità dei docenti nelle valutazioni.

Ovviamente questo quadro si sottopone a differenze regionali: le regioni del Nord Italia con valutazioni più aderenti alla realtà e quella delle regioni del Sud Italia abbastanza generose.

 

Mario Bocola

I lettori ci scrivono

Articoli recenti

I Simpson, nel loro mondo c’è davvero di tutto, inclusa tanta scienza

Ascolta subito la nuova puntata della rubrica “La meraviglia delle scoperte” tenuta da Dario De Santis dal titolo: “I Simpson, nel…

23/12/2024

Il 2025 sarà l’anno record di spese militari, mentre caleranno per Scuola, Ricerca e Sanità: petizione Avs per fermare nuovi carri armati e missili

"Servirebbero più risorse per la scuola pubblica e per l'istruzione per garantire il diritto al…

23/12/2024

Compiti casa, sì, no, dipende

I compiti a casa sono il momento del consolidamento e della rielaborazione delle conoscenze, e dell'esercitazione…

22/12/2024

Il Sicilia Express funziona. A casa tanti prof e studenti dalle brume del nord in treno

È partito il 21 scorso alle 15,10 da Torino Porta Nuova il "Sicilia Express", il…

22/12/2024

Concorso ordinario Pnrr 2024, non vengono valutati i titoli informatici e le certificazioni linguistiche inferiori quelle di livello C1

Una aspirante partecipante al concorso ordinario PNRR 2024 della scuola primaria e infanzia, ci chiede…

22/12/2024

Concorso docenti 2024, costituzione delle commissioni giudicatrici, presentazione della domanda

Il 19 dicembre 2024 segna un passo decisivo per l’organizzazione del concorso docenti. Con una…

22/12/2024