Invalsi, i dati del Questionario scuola su processi e funzionamento delle istituzioni scolastiche
Sul sito dell’Invalsi è disponibile la presentazione del Rapporto “I processi e il funzionamento delle scuole”, contenente i dati relativi al Questionario Scuola e alle sperimentazioni VALES e VM, presentati il 25 ottobre scorso.
Sulla base dei risultati emersi – si legge nelle considerazioni conclusive – potrebbero essere avviate politiche scolastiche differenziate in base alle esigenze del territorio e alle tipologie di scuola.
Ecco alcuni dati:
Partecipazione al questionario scuola
Istituzioni scolastiche statali di I ciclo (99% delle scuole)
Istituzioni scolastiche statali di II ciclo (98% delle scuole)
Palestre
Il 4% delle scuole del I ciclo e il 9% del II ciclo non dispone di alcuna palestra.
Le scuole del I ciclo hanno mediamente da 2 a 3 palestre, tuttavia non tutte le sedi dispongono di una palestra (Italia 78,5%).
Le scuole del II ciclo hanno mediamente da 1 a 2 palestre. Il 31% delle scuole non ha una palestra per sede.
Laboratori
Nelle scuole del I ciclo mediamente è presente 1 laboratorio ogni 100 studenti; nel passaggio al II ciclo il dato migliora attestandosi a quasi 2 laboratori ogni 100 studenti.
Nelle scuole del I ciclo nel Nord Est e nel Nord Ovest vi è una più alta presenza di laboratori: il 50% ne ha da 1 a 2 ogni 100 studenti.
Nelle scuole del Sud e Isole del II ciclo si registra un numero superiore di scuole (35%) in cui sono presenti più di 2 laboratori ogni 100 studenti.
Biblioteche
Il patrimonio librario delle scuole del I ciclo è di circa 3.400 volumi, mentre quello del II ciclo è di 7.140.
Il 90% delle scuole del I ciclo dichiara di avere una o più biblioteche, seppur con alcune differenze tra le scuole del Sud (84,7%) e del Nord Est (94,1%).
Il 94,8% delle scuole del II ciclo dichiara di avere una o più biblioteche. Le differenze tra aree geografiche sono contenute.
Elezioni organi collegiali
La partecipazione delle famiglie è maggiore nel I ciclo (23% circa I ciclo,10% circa II ciclo) e nel Sud del paese (28% circa I ciclo; 13% circa II ciclo).
Contributo volontario delle famiglie
E’ maggiore nelle scuole di II ciclo e nel Nord del paese (mediamente 80 euro II ciclo e 14 euro I ciclo), mentre nel Sud e Isole il contributo è più basso (29 euro circa II ciclo e 6 euro I ciclo).
Reti di scuole
Nelle regioni del Sud il 24% delle scuole di I ciclo e il 20% delle scuole di II ciclo dichiara di non aderire ad alcuna rete (Italia 14% circa)
Nel Nord Est il 40% delle scuole di I ciclo e il 46% di quelle del II ciclo dichiara un’alta partecipazione alle reti.
Alternanza scuola-lavoro
Gli studenti delle scuole del Nord Est e del Nord Ovest hanno una scelta più ampia di aziende in cui svolgere percorsi di alternanza
Le scuole che hanno stipulato un alto numero di convenzioni (più di 72) sono quasi il 40% nel Nord Est.
Flessibilità oraria
Per arricchire l’offerta le scuole propongono attività aggiuntive nelle normali ore di lezione (62% primarie, 52% sec. I gr., 37% sec. II gr.)
Molte scuole propongono attività in orario extrascolastico (52% primarie, 82% sec. I gr., 90-97% sec. II gr.)
Poco diffuso l’uso di una quota del monte ore annuale per aggiungere nuove discipline e attività (tranne negli istituti professionali 38%).
Quasi mai le scuole riducono i minuti di lezione per ricavare ore aggiuntive (2-6%). Emerge una tendenza per modalità orarie tradizionali.
Assenze degli insegnanti e ore di lezione scoperte
Mediamente in Italia si registra il 5% di ore di assenza (il dato è stato calcolato facendo riferimento al mese di ottobre 2014)
Nel Centro Italia gli insegnanti fanno in media più ore di assenza che nel resto d’Italia.
Al Sud gli insegnanti fanno meno ore di assenza, ma si ricorre meno all’utilizzo di altri docenti per coprire le ore scoperte.
Per il primo ciclo in particolare nel Lazio si riscontrano livelli medi percentuali più elevati di ore di assenza (5,8% nella primaria, 7% nella secondaria di primo grado).
Prendendo in considerazione la scuola secondaria di secondo grado si distinguono i licei (6,2%) e in particolare quelli del Centro Italia (9%) per una più alta percentuale di assenze rispetto ai tecnici (4,9%) e ai professionali (5,1%).