Invalsi, i sindacati: il Miur investe nella valutazione ma abusa dei contratti a termine
Se il Miur crede veramente nell’importanza della valutazione di qualità deve investire nelle forze lavoro che si adoperano per realizzarla. Ad iniziare dalla stabilizzazione del personale che opera nell’Istituto nazionale di valutazione. È questo il senso dell’intervento che i sindacati della ricerca di Cgil, Cisl e Uil hanno rivolto al ministro dell’istruzione, Maria Chiara Carrozza, in occasione della presentazione del Rapporto Invalsi 2013 presso l’istituto superiore Galileo Galilei di Roma.
Le organizzazioni dei lavoratori hanno chiesto, in sostanza, di prorogare i contratti dei precari dell’Invalsi che scadono a fine anno, procedere alla nomina di un direttore generale dell’istituto di valutazione e aprire un tavolo al Ministero.
“I precari – ha detto un rappresentante leggendo un comunicato nel corso della presentazione alla presenza del ministro – non hanno ad oggi alcune garanzia e sono sempre più consapevoli del rischio di non avere più un contratto di lavoro da gennaio 2014”. E per di più, la dirigenza Invalsi “sta procedendo a reclutare ulteriore personale con contratto a termine”.
La situazione, secondo i sindacati, “é resa ancor più critica dai lunghi e reiterati commissariamenti, oltre che dall’assenza del direttore generale”. Occorre quindi firmare i contratti di proroga e aprire un tavolo tecnico con il Ministero al fine di “trovare soluzioni idonee al superamento della condizione di precariato dell’istituto” hanno concluso. Attualmente all’Invalsi lavorano 35 persone a tempo indeterminato, 35 a tempo determinato e 35 tra co.co.co e interinali.