Categorie: Ordinamento

Invalsi: irregolarità nelle prove di prima media?

Sembra, a detta di Skuola.net che ha svolto un’indagine, che ieri circa il 55% degli studenti di prima media avrebbe riscontrato delle irregolarità nel corso degli esami Invalsi.
Colpevoli sarebbero il 22% dei dodicenni che, secondo gli intervistati, avrebbero aiutato gli alunni, suggerendo le risposte corrette senza curarsi di falsare i risultati dei test.
Insomma, le misure anti – copioni che l’Invalsi aveva pensato facendo distribuire ai ragazzi cinque versioni di test differenti sembrano non essere servite a molto se ad aiutarli sono stati gli insegnanti stessi.
Ma non solo, sembra pure che circa il 12% dei ragazzi ha lamentato il non rispetto dell’anonimato delle prove da parte degli insegnanti che, presa visione del codice presente sui test, ha esternato l’intenzione di valutarli assegnando un voto.
In realtà, al riguardo Roberto Ricci, Responsabile Nazionale Invalsi, ha affermato che non mettere il voto alle prove non è proprio qualcosa di irregolare: “Noi non ne consigliamo l’utilizzo per questi fini, tuttavia non ci sentiamo di condannare gli insegnanti perché probabilmente questo serve a spronare gli studenti alla serietà nello svolgimento”.
In ogni caso sono stati 590 mila gli studenti della prima media che hanno svolto le prove Invalsi: i ragazzi hanno dovuto rispondere a 46 domande di italiano e 30 domande di matematica, avendo a disposizione complessivamente due ore e mezza.
I test hanno avuto cinque versioni diverse che sono state distribuite in modo che non si possa copiare o avere suggerimenti dai compagni vicini. Altri 30 minuti sono stati dedicati a un questionario.
Sulla base delle informazioni relative alle classi campione, l’Invalsi stima che le prove non siano state effettuate in circa l’1,84% delle classi.
“Siamo soddisfatti – dichiara Roberto Ricci, responsabile dell’area prove dell’Invalsi – Abbiamo ricevuto telefonate per motivi tecnici e non per chiarimenti sulle prove: è ancora presto per un bilancio ma in passato quando ci sono stati dei rilievi sono emersi subito”.
Il questionario ha contemplato domande di vario tipo, da indicazioni anagrafiche (età e sesso) a un giudizio sulla prova, nonché domande utili per conoscere le abitudini di studio dei ragazzi.
E’ stato chiesto ad esempio se usano strumenti di tipo informatico e se amano leggere per vedere se esiste una correlazione con la preparazione raggiunta; da alcuni studi emerge infatti che l’abitudine alla lettura ha un impatto positivo sull’uso di Internet come fonte di informazioni.
Altra variabile testata è la presenza di libri in casa e la lingua parlata in famiglia: “È stato osservato che i ragazzi che sono da tempo in Italia conseguono risultati positivi indipendentemente dalla lingua che parlano a casa; ciò dimostra che tra gli stranieri di seconda generazione la scuola svolge un ruolo molto importante”.
Ritornando all’indagine dio Skuola.net , è detto che tra le altre irregolarità, i ragazzi avrebbero pure segnalato di prof che hanno scioperato ma che sarebbero stati sostituiti da altri insegnanti, di accorpamenti con altre classi e, addirittura, di professori che li hanno invitati a lasciare il test in bianco come segno di protesta.
Intanto il prossimo appuntamento è per domani, 16 maggio, e riguarderà le classi della secondaria di secondo grado

Pasquale Almirante

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Pasquale Almirante

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