L’Invalsi vorrebbe sterzare verso le prove computer based, ma nel 2018, molto probabilmente, ci sarà un sistema misto, ovvero sia su carta che sul pc.
Infatti, in base a quanto si legge su Italia Oggi, sarebbe questa la soluzione trovata dall’Invalsi, almeno per il 2018, per venire incontro alle numerose scuole che non hanno a disposizione tutta la strumentazione necessaria per la somministrazione informatizzata delle prove, che invece secondo il decreto legislativo 62/2017 attuativo delle delega sulla valutazione della Buona Scuola dal prossimo anno scolastico sarebbero computer based in III media e in II superiore.
Invece, per quanto riguarda la nuova prova di certificazione della lingua inglese in terza media, non dovrebbero esserci problemi. Discorso ancora incerto per la scuola elementare.
“Quest’anno è stato conclusivo di un ciclo”, spiega il presidente dell’Invalsi Anna Maria Ajello. Perché dal prossimo anno si effettueranno prove al computer in terza media e in seconda superiore, e ci sarà la separazione delle prove Invalsi in un altro momento rispetto all’esame di Stato delle medie e debutterà la prova in inglese in III media”.
Per rendere operativa la riforma, le prove d’inglese sono state intanto testate tra aprile e maggio scorsi, su un gruppo di studenti, per costruire le prove in inglese per la V primaria, la III media e la V superiore.
Roberto Ricci, responsabile dell’area prove dell’Invalsi, spiega perché ancora non è pronta la prova d’inglese per le elementari: “per la primaria la difficoltà è l’aggancio con le Indicazioni nazionali. Lavoriamo per realizzarla, ma ci vorrà del tempo per somministrarla”.
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Quest’anno sono stati effettuati, quindi, i pretest per le prove computer based su larga scala sia per oltre 20mila studenti di terza media e quinta superiore sia per oltre 10mila alunni di II superiore.
Proprio i ragazzi del secondo superiore, hanno svolto il questionario studente, che ha permesso di raccogliere ben 100mila questionari in più, un’altra per le prove nell’Iefp (istruzione e formazione professionale) e una per la sola matematica nelle scuole in lingua tedesca della provincia di Bolzano.
“Con le prove sul pc, sottolinea Ajello, è essenziale l’opera di divulgazione delle prove, perché chiediamo cambiamenti profondi nella didattica degli insegnati”, ma anche nella produzione e nel disegno delle prove da parte dell’Invalsi.
Certamente, come evidenzia anche Ricci, l’uso del pc permette flessibilità, come accaduto quest’anno nell’IeFp, dove “il pc ha consentito alle scuole di organizzarsi come preferivano, cioè di svolgere le prove di italiano e di matematica in momenti diversi, più adeguati al tipo di indirizzo”.
Inoltre, concludono i vertici dell’Invalsi, rende possibile adattare la domanda seguente in base alla risposta della precedente fornita dall’alunno, calibrandola sulle sue reali competenze. Si ampliano le potenzialità misuratorie delle prove, oltre a ridurre i carichi di lavoro per i docenti, punto non secondario della faccenda.
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