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Invalsi, rilevazione apprendimenti nel primo ciclo

Tra i compiti dell’Istituto nazionale per la valutazione del sistema di istruzione (Invalsi) rientra la verifica periodica e sistematica sulle conoscenze ed abilità degli studenti e sulla qualità complessiva dell’offerta formativa delle istituzioni scolastiche, così come previsto dall’art. 3, comma 1, lettera b), della legge n. 53 del 28 marzo 2003.
Con la direttiva n. 76 del 6 agosto 2009, peraltro, sono stati individuati gli obiettivi generali delle politiche educative nazionali, di cui l’Invalsi dovrà tenere conto per lo svolgimento della propria attività istituzionale per l’anno scolastico 2009/2010.
Fra gli obiettivi, la valutazione degli apprendimenti in italiano e matematica degli studenti della seconda e quinta classe della scuola primaria nonché della prima e terza classe della scuola secondaria di primo grado. Per la terza media il modello è la già sperimentata prova nazionale nell’ambito dell’esame di Stato al termine del primo ciclo.
La valutazione riguarderà obbligatoriamente tutti gli studenti delle suddette classi delle scuole statali e paritarie. Si prevede un controllo di qualità sulle procedure attraverso l’invio di osservatori in un campione di scuole.
Nella circolare ministeriale n. 86 del 22 ottobre scorso si precisa che per “per snellire e facilitare le operazioni di trasmissione dei risultati è essenziale la collaborazione degli insegnanti per la somministrazione, la correzione delle prove e la trascrizione degli esiti sugli appositi fogli risposta da inviare all’Invalsi”.
I fascicoli delle prove potranno essere conservati dalle scuole e potranno essere utili per momenti di riflessione e di confronto.

Si precisa, inoltre, che l’Invalsi coordinerà “l’attività dei referenti degli uffici scolastici regionali, allo scopo di fornire indicazioni in ambito regionale sia in merito all’individuazione delle scuole che costituiscono il campione, sia in relazione alla tempistica delle operazioni di somministrazione delle prove a tutte le istituzioni scolastiche, statali e paritarie, del primo ciclo di istruzione”.

Andrea Toscano

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