L’Invalsi ha pubblicato un’analisi riferita alla scuola primaria dei risultati relativi alle prove 2019 somministrate a oltre un milione di alunni.
Tutte le classi seconde e quinte elementari hanno infatti sostenuto una Prova di Italiano, una di Matematica e, limitatamente alla V elementare, anche una Prova di Inglese.
La prova si è svolta in modalità cartacea, diversamente dagli altri gradi di scuola, in cui le prove sono in modalità CBT – Computer Based Training.
La media dei punteggi, sia per la Prova di Italiano che per la Prova di Matematica, è omogenea tra le 5 macro aree in cui è diviso il Paese – Nord Ovest, Nord Est, Centro, Sud, Sud e Isole – e si discosta, in alcune aree, di soli uno o due punti dalla media nazionale (200).
Sono poche le regioni in cui la distanza dal valore mediano è più netto: i punteggi più alti in assoluto sono in Basilicata, Marche, Umbria e Molise.
Mentre le regioni con il punteggio più basso rispetto alla media sono la provincia di Bolzano, la Toscana, la Campania e la Sardegna, la Calabria.
Gli alunni della seconda elementare di Basilicata, Marche, Umbria e Molise hanno i punteggi più alti in Italiano e Matematica.
In alcune regioni del Mezzogiorno e nelle Isole i punteggi sono più bassi della media nazionale.
La distanza, in alcune regioni del Sud, è di 10 punti sotto la media o più, come in Calabria (186), in Sicilia e la Sardegna (190), in Campania (193).
La Basilicata conferma anche al grado 5 il primato di regione con il punteggio più alto (214).
In quinta elementare, gli alunni sostengono anche le due Prove INVALSI di Inglese, lettura (reading) e ascolto (listening).
8 alunni della V elementare su 10 raggiungono il livello A1 in Inglese.
A livello nazionale, le Prove restituiscono risultati positivi: nel listening hanno raggiunto l’obiettivo l’84% degli alunni e nel reading l’88,3%.
Questo dato è più basso nella Macro Area Sud e Isole, in particolar modo per la Prova di listening (74,3).
Gli allievi di Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna che non conseguono il livello A1 sono una percentuale decisamente maggiore rispetto alla media nazionale. Tuttavia, è positivo riscontrare, che rispetto alla rilevazione del 2018, sono proprio queste regioni del Sud ad avere avuto i miglioramenti più evidenti nella Prova di ascolto.
L’Invalsi conclude con alcune considerazioni riguardanti il concetto di variabilità
“Il fenomeno della concentrazione dei punteggi migliori in alcune scuole o in alcune classi o dell’eccessivo livellamento dei risultati in una specifica classe priva il sistema educativo di una certa quota di equità.
La misura della variabilità dei risultati delle Prove INVALSI permette quindi di osservare, fin dalle scuole primarie, una tendenza in alcune regioni, soprattutto in Matematica e Inglese, a risultati non sempre omogenei in tutte le scuole o classi.
Un dato che può significare standard qualitativi diversi e di fatto meno opportunità formative per alcuni alunni.“
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