Sulla scuola sono veramente intervenuti tutti: psicologo, sociologi, linguisti, antropologi e ciascuno ha dettato la sua ricetta di effettiva condizione di agonia della scuola italiana.
Si parte dallo psichiatra Paolo Crepet che, più volte, è intervenuto sul problema della violenza nelle scuole, sulla mancanza di credibilità del sistema scolastico italiano, sul danno provocato dalla promozione facile per gli alunni, diremmo quasi scontata, sulla invadenza dei genitori sull’operato dei docenti ed ha espresso quasi sempre posizioni e valutazioni critiche sull’effettiva stato di decadenza del sistema italiano dell’istruzione.
Uno stato comatoso che non vede una resurrezione. Anzi, tutt’altro che il contrario. Per non parlare degli apprendimenti della lingua italiana che ha visto la dura e netta presa di posizione del linguista Francesco Sabatini, il quale ha scagliato fulmini e saette sulla morte della lingua italiana e sull’uso indecente dei termini anglofoni nella nostra lingua.
Insomma da qualunque parte si parla della scuola italiana non esiste un giudizio positivo. Solo pareri negativi che descrivono e tratteggiano una fotografia desolante della scuola italiana.
Con gli anni sarà sempre peggio? Crediamo che non esiste una situazione di evoluzione positiva ma solo di una inesorabile e maledetta involuzione. Che tristezza!
Mario Bocola
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