Si chiama “Io-Ascolto”, un programma didattico da affiancare a quelli tradizionali, rivolto ai bimbi dai 5 ai 7 anni, con l’obiettivo di rafforzare la percezione, discriminazione, memorizzazione e associazione di suoni e immagini, anche con l’ausilio di un software specifico, basato sulla stimolazione di specifiche aree cognitive e proposto con l’utilizzo di tablet e cuffie.
Per il momento il programma è orientato a prevenire il disturbo specifico della lettura, la dislessia, ma in futuro conta di implementare esercizi per contrastare le altre problematiche dell’apprendimento, come la discalculia, la disortografia o deficit di attenzione/iperattività.
Tali disturbi persistono anche in età adulta, complicando, ad esempio, la lettura di cartelli stradali, istruzioni, libri, giornali o l’esecuzione di semplici calcoli nelle spese ordinarie.
Il progetto, spiega la responsabile scientifica di ‘Io-Ascolto’ a Adnkrons, è nato “dall’idea di poter contrastare importanti difficoltà che incontrano centinaia di studenti all’inizio del loro percorso scolastico. Nelle classi molti bambini già a 5 e 6 anni si sentono non adeguati alle richieste e la loro autostima crolla, trascinandosi la motivazione ad andare a scuola e spesso problematiche emotive e psicofisiche. La sfida è quella di potenziare le capacità neurali di apprendere, in un periodo di sviluppo ‘sensibile’, e verificare se sia possibile prevenire difficoltà e disturbi dell’apprendimento. Il rendere più sereno e promettente il percorso scolastico degli studenti, aumenterebbe le percentuali di quanti terminano il percorso di studio, l’aspettativa sociale e lavorativa e il benessere delle nuove generazioni”.
Io-Ascolto è un progetto unico in Italia, riporta Adnkronos, sotto tre punti di vista.
In primo luogo viene proposto a intere classi, anziché ai soli bambini con difficoltà o a rischio, sia per non creare differenziazioni o addirittura ‘discriminazioni’ tra i singoli, sia perché un programma di potenziamento delle capacità di attenzione e memoria uditive e visive, del linguaggio e della lettura può servire a tutti: i piccoli, infatti, anche se molto ‘forti’ in alcune capacità cognitive, possono essere fragili in altre.
In secondo luogo, il training inizia molto precocemente, già a 5 anni, ed è continuativo dalla scuola d’infanzia fino alla seconda elementare, con esercizi mirati e calibrati per età. Nel periodo della vita che va dai 5 ai 7 anni, infatti, nel cervello è ancora alta la plasticità neurale, ed è possibile modificare le aree linguistiche attraverso stimoli ambientali che coinvolgono i canali sensoriali uditivi e visivi.
La terza novità di Io-Ascolto riguarda la correlazione tra una buona acustica in classe e un buon apprendimento degli alunni, e punta a ‘trattare’ le aule con l’installazione di pannelli fonoassorbenti che riducono il rumore di fondo e la riverberazione sonora. Secondo i risultati di un primo test effettuato in tre scuole torinesi la cattiva acustica nelle aule scolastiche peggiora del 10% l’intelligibilità del parlato nei bambini dei primi anni di scuola elementare, con possibili ricadute negative sulle capacità uditive, fonologiche e di lettura degli studenti.
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I primi risultati evidenziano che il potenziamento uditivo e visivo porta a un miglioramento delle capacità cognitive, uditive e di lettura.
Ecco i numeri della dislessia in Italia, secondo l’ultimo report ufficiale del ministero dell’Istruzione del 2015. In Italia ci sono 186.883 studenti a cui sono stati diagnosticati disturbi specifici di apprendimento -in particolare, 108.844 quelli con dislessia, con un trend in netta crescita.
In quattro anni, infatti, la percentuale delle diagnosi sul totale degli studenti è salita dallo 0,7% al 2,1%.