I lettori ci scrivono

Io, docente di violino, vincolata a vita, lontana da casa

Sono una docente in ruolo presso il Liceo Musicale per la classe di concorso AM55 (Violino nella scuola secondaria di secondo grado). Al momento della mia immissione in ruolo, in quanto vincitrice (prima in graduatoria) del Concorso 2016 indetto con D.D.G. n. 106 del 23/2/2016, l’unico posto disponibile si trovava in una provincia diversa dalla mia provincia di residenza.

Nella mia provincia di residenza (pur essendo capoluogo di regione), come nella maggior parte delle province italiane, è presente un solo liceo musicale, con un’unica cattedra di violino. Leggendo il CCNI sulla mobilità per il triennio 2022-2025, ho appreso che i posti riservati alla mobilità interprovinciale sono solo il 25% dei posti disponibili.

Tale percentuale è conteggiata almeno relativamente alla classe di concorso generica A-55 (Strumento nella scuola secondaria di secondo grado) o per ciascun strumento musicale (AM55, AJ55, AS55…)?

In ogni caso, ma ancor più nel caso in cui si calcoli per ciascun strumento musicale, ne consegue che la maggior parte, se non la totalità dei docenti titolari per la classe di concorso A-55 si trova vincolata a vita nella provincia di immissione in ruolo.

Ciò appare ancor più assurdo dal momento che nelle città (praticamente tutte le province d’Italia) dove esiste un solo liceo musicale, nessun docente titolare per la classe di concorso A-55 potrà mai presentare domanda di mobilità all’interno della propria provincia.

Si parla quasi quotidianamente del problema dei docenti neo immessi in ruolo e vincolati per un triennio nella provincia di immissione in ruolo, ma mai si è sentito parlare della problematica del “vincolo a vita” dei docenti delle discipline di indirizzo dei licei musicali. Perché?

Ho valutato anche l’ipotesi di effettuare un passaggio di ruolo per insegnare strumento musicale nella scuola secondaria di I grado, essendo in possesso dell’abilitazione per la classe di concorso A-56. Si pone tuttavia la medesima problematica.

Le scuole secondarie di primo grado ad indirizzo musicale nella mia provincia di residenza (pur essendo capoluogo di regione e città metropolitana), come in molte altre province, si contano poco più che sulle dita di una mano. Capiterà mai che l’ammontare dei posti disponibili per il passaggio di ruolo interprovinciale sia diverso da zero? Non credo. Ed ecco che mi ritrovo nuovamente “vincolata a vita” ad un’esistenza da pendolare o lontana dai miei figli, da mio marito, dalla mia famiglia.

Inutile dire che anche l’assegnazione provvisoria, vista l’esiguità dei posti, resta per i docenti di strumento musicale, una chimera.

Certo i licei musicali sono una realtà piuttosto particolare, una “minoranza”, ma non per questo meritano di essere dimenticati.

Spero, con questa mia accorata testimonianza, di risvegliare l’attenzione dei ministri e dei rappresentanti di categoria.

Elisa Traverso

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